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ANCONA - Dopo 16 ore di interrogatorio del figlio iniziano a delinearsi i contorni del duplice omicidio avvenuto a Fano. Stando a quanto trapela dalle indagini, alle 2 di notte, l’anziana madre, Luisa Marconi di 70 anni, ha chiamato il figlio Luca perché non si sentiva bene. Il figlio, Luca Ricci, scende nell’appartamento dai genitori per misurare la pressione alla madre.

Scoppia una lite, presumibilmente per i soldi, che il figlio chiede ancora e per la perdita della casa, andata all’asta, per i debiti maturati per colpa sua. L’uomo reagisce con violenza, prende un filo da elettricista, o un cordino, e strangola la madre in cucina. A quel punto va in camera da letto dove dorme il padre con un martello preso nella cassetta degli attrezzi e colpisce il padre alla testa. C’è un tentativo di resistenza ma dura poco. Giuseppe Ricci muore in pochi istanti per la ferita inferta.

L’assassino getta il martello in un pozzetto del giardino e torna a dormire al piano di sopra dove sta dormendo il figlio 18enne che non si accorge di nulla. La mattina alle 8 circa, Luca accompagna il figlio a scuola per i corsi di recupero crediti a Pesaro. Poi torna a Fano, in via Fanella 127, e alle 8.30 circa lancia l’allarme alla polizia dicendo che i suoi genitori non rispondono e la porta è chiusa dall’interno. Arrivano i pompieri e trovano i due corpi senza vita.

Trascorse 16 ore di interrogatorio, arriva la confessione di Luca Ricci al procuratore e agli uomini della squadra mobile e del commissariato di Fano coordinati dal dirigente Paolo Badioli con trasferimento del presunto omicida in carcere in stato di fermo alle 3 di notte.

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