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ASCOLI PICENO - Con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Marche Acquaroli e all’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, i sindacati Nursind e Usb hanno presentato richieste urgenti, sollecitando un "piano di assunzioni stabili, l’attivazione dei posti letto certificati, la riapertura dei reparti e dei servizi essenziali chiusi, la sostituzione dei 15 operatori sanitari inadempienti, la stabilizzazione del personale con requisiti Covid e l’assunzione di personale dalla mobilità in entrata nell’Ast di Ascoli Piceno".
Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb) esprimono "grave preoccupazione per la gestione delle risorse umane e delle strutture ospedaliere nell’Ast di Ascoli".
Secondo Nursind e Usb, la riduzione dei posti letto "ha generato un ambiente ad alto rischio. Reparti critici come la Rianimazione di Ascoli e San Benedetto del Tronto, la Patologia Neonatale di Ascoli, la Nefrologia del Mazzoni e la Murg del Madonna del Soccorso sono stati gravemente depotenziati, rendendo la sanità locale pericolosa ed inefficace". I sindacati affermano che "la responsabilità di ogni danno derivante da queste decisioni ricade interamente sulla direzione e sulle autorità regionali". I sindacalisti hanno quindi sollecitato "un intervento immediato".
Proprio ieri la dottoressa Nicoletta Natalini, direttrice generale di Ast Ascoli, sollecitata sul tema del personale e delle critiche dei sindacati che si ripetono da mesi ha affermato che "non c’è nessuna volontà da parte dell’Ast di ridurre, né il personale in servizio nella radiologia, né l’offerta alla popolazione di prestazioni radiologiche. La carenza di personale è una criticità reale e contingente. Ma mi sentirei colpevole se non stessi lavorando per risolvere il problema"