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FANO – Il figlio lo ha ucciso nel sonno con 11 martellate, ma Giuseppe Ricci si è accorto di tutto. E’ quanto emerso dall’autopsia sui corpi dei due coniugi ultrasettantenni, uccisi dal figlio Luca, 50 anni, reo confesso e ora in cella nel carcere di Villa Fastiggi.
Uccisioni violente, aggravate dalla crudeltà. Elementi che emergono dall’autopsia effettuata ieri pomeriggio. I sanitari incaricati dalla procura di accertare le modalità delle uccisioni, hanno stabilito che l’omicida ha strangolato la madre prendendola alle spalle con un filo della ricarica del telefono uccidendola in breve tempo. Poi è andato in camera dal padre, che dormiva visto che erano circa le 2 di notte.
La madre si trovava in cucina perché non si sentiva bene ed aveva chiamato il figlio che abitava al piano di sopra, dove dormiva anche il figlio minorenne, chiedendogli di misurargli la pressione sanguigna. Il tempo di scendere e di decidere di uccidere i genitori. Infatti dopo aver strangolato la madre, Luca Ricci è andato in camera trovando il padre che stava dormendo. Ha preso verosimilmente un martello ed ha iniziato a colpirlo in testa con violenza ma non lo ha tramortito. L’anziano genitore ha reagito cercando di parare i colpi (ha segni di colpi nelle braccia e nelle mani) per poi soccombere sotto almeno ad 11 colpi di martello che non gli hanno lasciato scampo. L’agonia è durata però diversi minuti lasciandogli il tempo di capire tutto.
Oggi intanto ci sarà l’udienza di convalida del fermo a carico del 50enne che risponde di omicidio plurimo volontario aggravato. Il movente rimane legato ai soldi, di cui Luca Ricci era alla disperata ricerca in quei giorni pensando di poterli trovare nella casa dei genitori.

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