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FANO - Udienza rapida stamane in tribunale a Pesaro per la convalida del fermo di Luca Ricci, 50 anni, fanese, reo confesso dell’uccisione dei suoi genitori per motivi legati al denaro, seppur ci siano ancora zone d’ombra su questo. Ricci ha pianto molto, parlato poco per poi avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il pm Maria Letizia Fucci ha chiesto l’ordinanza di custodia in carcere per duplice omicidio volontario aggravato, il gip Giacomo Gasparini si è riservato la decisione.
Alla domanda del giudice se volesse raccontare quanto accaduto, lo ha fatto ripercorrendo la serata, dicendo di essersi sentito male intorno all’1.30, di esser sceso nella casa dei genitori a misurarsi la pressione e poi di esser tornato in camera sua a dormire.
Quando gli è stato chiesto di spiegare come avesse ucciso i genitori, si è abbandonato al pianto ed ha preferito non parlare più avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato difensore Roberto Longhini parla dell’ipotesi, da valutare, di voler sottoporre Ricci a perizia psichiatrica nel corso delle indagini. "E’ come se avesse rimosso ciò che è accaduto proprio perché non lo riesce a comprendere. Ci vorrà tempo per fargli ricordare tutto.
E’ vero che durante l’interrogatorio, ha detto di non aver fatto soffrire la madre, era il suo cruccio. Ora attendiamo la decisione del giudice". Luca Ricci ha ucciso la madre strangolandola col filo della ricarica telefonica e il padre a martellate, almeno 11 secondo l’autopsia, sferrate con forza significativa. Perché abbia fatto questo rimane un mistero.
La casa dei genitori andata all’asta e l’affitto per rimanerci comunque da pagare al nuovo proprietario, rimangono gli unici elementi di indagine da parte della procura che ha chiesto per Ricci la misura cautelare in carcere