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Sono 16 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di L’Aquila e dalla Procura di Teramo che ha consentito di smantellare un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti, soprattutto hashish, cocaina e marijuana.

Il blitz dell’operazione "Contras" è scattato all’alba con i carabinieri del Ros coadiuvati dai militari dei comandi provinciali di Teramo, Pescara, Fermo, Ascoli Piceno, Brescia e Perugia, in coordinamento con tedesche del Nord Reno – Westfalia, quelle spagnole e del Belgio e il Dipartimento anti-narcotici della Polizia Nazionale dell’Ucraina, hanno eseguito 11 misure cautelari in varie province italiane ed all’estero delle quali 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui due nel Piceno, 2 ai domiciliari e 2 obblighi di firma.

La lunga attività investigativa iniziata nel dicembre del 2021 e protrattasi fino al giugno dello scorso anno, ha consentito di portare alla luce una serie di fatti e di compravendita di droga destinati a rifornire il mercato nelle province di Ascoli, Fermo e Teramo che si sono concretizzati con 37 capi di imputazione in cui i sedici indagati risultano coinvolti a vario titolo e al sequestro di un chilo di cocaina e cento chili di hashish. Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, lo stupefacente veniva reperito in Spagna dove sarebbe stato acquistato anche in conto vendita, ovvero pagato ai fornitori solo dopo averlo commercializzato.

Un traffico che sarebbe stato organizzato in maniera meticolosa nell’ambito di una organizzazione che aveva al suo interno chi si occupava del trasporto della droga, chi provvedeva alla custodia della stessa e chi controllava lo spaccio sulle piazze di Marche, Abruzzo e Umbria, soprattutto nelle province di Ascoli, Fermo, Teramo, Pescara e Perugia. Tra gli indagati, quattro sono del Piceno: si tratta di un cinquantenne e di un sessantaduenne di San Benedetto nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere; di un quarantanovenne anch’egli sambenedettese per il quale è stato disposto l’obbligo di firma e di un sessantatreenne di Monsampolo del Tronto nei cui confronti il gip ha ritenuto di non dover adottare alcuna misura. Sono due invece gli indagati nel Fermano: un cinquantasettenne di Fermo rinchiuso in carcere e un ventisettenne anch’egli del capoluogo finito ai domiciliari mentre quattro sono gli abruzzesi: in carcere sono finiti un sessantaquattrenne di Ortona, un sessantatreenne della provincia di Pescara e un sessantottenne della provincia di Pescara. un cinquantottenne della provincia di Teramo. Per un cinquantassettenne della provincia di Teramo lo stesso Pm non aveva richiesto alcuna misura cautelare.

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