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ANCONA - Strage di Corinaldo: parola all’accusa con la lunga requisitoria dei pm Gubinelli e Bavai dove si è ripercorsa passo passo la storia della discoteca Lanterna Azzurra. Un esposto anonimo del 2015, tre anni prima di quel terribile otto dicembre 2018 quando persero la vita 5 ragazzini e una giovane mamma, tra i documenti citati dal pm Paolo Gubinelli. “Basta giocare con la vita dei nostri figli” si legge nel foglio mostrato in aula dove si mettevano in luce oltre alle varie irregolarità della struttura, anche licenze irregolari, sovraffollamento e l’odiosa consuetudine di servire da bere a minorenni frequentatori della discoteca.

Nove gli imputati: i componenti della commissione di pubblico spettacolo, alcuni tecnici e il gestore del locale. Le accuse vanno da cooperazione in omicidio colposo plurimo, a lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Dal 12 gennaio la parola passa ai legali delle parti civili e tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio è attesa la sentenza.
Per i parenti delle vittime ancora un Natale con il fiato sospeso, alla ricerca di una giustizia che di certo non ripoterà indietro i loro cari ma che di certo potrebbe alleviare un dolore immenso che va avanti da cinque anni. 

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