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"Oggi siamo qui per dire addio a Marco e Sara, nel senso che tornano a Dio", con queste parole è iniziata la celebrazione dei funerali di Marco Torcianti e Sara Ragni, i due ciclisti travolti ed uccisi sulla Statale 16 a Senigallia il 13 agosto scorso mentre erano in sella alle loro bici, sposati da otto mesi. E proprio come se entrassero in chiesa per il matrimonio, li ha accolti nel pianto la mamma di Marco.

"Li accolga subito in paradiso, questa è la nostra richiesta unanime oggi a Dio", ha detto il celebrante e poi ha proseguito: "La vicenda di Marco e Sara ci fa capire che è incerto il momento del passaggio dalla vita terrena alla vita eterna, invece è certa la vita eterna". Una chiesa gremita a Polverigi, dove gli sposi abitavano, ma anche un fiume di gente nella piazza antistante, a testimoniare il dolore di due famiglie, che è quello di una comunità, anzi, due perché c’era anche Agugliano, cittadina di origine di Sara, tutti stretti per l’ultimo saluto ai due giovani tanto amati da tutti.

"La fede non annulla il dolore del distacco, ma ci dà la speranza di ritrovarci un giorno a godere questa gioia beata il paradiso" del sacerdote, sono state accompagnate da quelle del fratello di Sara, Cristiano e della sorella Dile, lette da un’amica.
"Ora pedalate felici insieme, vi voglio un mondo di bene angeli nostri".

Un amico di sempre di Marco lo ha ricordato con il sorriso, lui e Sara, di cui si sono innamorati tutti, "in questi anni non li ho mai visti arrabbiati, insieme avevano trovato la felicità vera". 

Poi i due feretri sono stati scortati dalla chiesa di Sant’Antonio Martire fino al cimitero di Polverigi dalle bici da corsa dei loro amici del team Cingolani.

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