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PERUGIA - È finita la fuga di Salvatore Roberto Perricciolo, latitante di 44 anni originario della Calabria, arrestato a Capodistria, in Slovenia, dopo essere stato condannato in via definitiva dalla Corte d’appello di Perugia. La sua latitanza era iniziata alla vigilia della sentenza della Cassazione del 13 febbraio scorso, ma è durata solo pochi mesi. Perricciolo, considerato al vertice di un’associazione per delinquere dedita al traffico di cocaina nelle province di Macerata, Ancona e Fermo, deve scontare una pena di 21 anni di reclusione, di cui circa quindici ancora da scontare.

L’arresto è stato possibile grazie a un’intensa attività investigativa coordinata dal procuratore generale Sergio Sottani della Procura generale di Perugia, con la collaborazione del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Ancona e del Nucleo investigativo di Fermo. L’operazione ha coinvolto diverse forze dell’ordine a livello internazionale, tra cui la Procura di Capodistria e agenzie europee come Eurojust e Sirene.

Perricciolo, residente da anni nel fermano, è accusato di numerosi reati, tra cui reati contro il patrimonio, rapine, truffe, appropriazioni indebite, falsificazione documentale, estorsioni, detenzione illecita di armi e munizioni, sequestro di persona, lesioni e violenza privata. In passato è stato anche trovato in possesso di mitra e pistole in luoghi pubblici. Un ulteriore procedimento è attualmente pendente presso la Corte d’appello di Perugia per la rideterminazione della pena legata a reati di natura mafiosa.

L’arresto è avvenuto nella serata di ieri grazie a una complessa attività di intercettazioni, pedinamenti e analisi di tabulati telefonici. Ora, Perricciolo è in attesa di essere estradato in Italia, dove dovrà rispondere anche di altri reati per i quali è indagato dalla Procura della Repubblica di Fermo.

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