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ANCONA - I poliziotti della Squadra Volante unitamente a personale del Norm dell’Arma dei Carabinieri hanno arrestato due persone, un giovane di 26 anni, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e la madre, di 60 anni, entrambi con diversi precedenti di polizia, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Giunti sotto l’abitazione, in zona Brecce Bianche, i poliziotti si accorgevano che il ragazzo, alla vista delle macchine delle forze dell’ordine assumeva un atteggiamento sospetto. Una volta entrati dentro l’abitazione, gli operatori si accorgevano del forte odore che proveniva e, pertanto, procedevano ad un controllo più approfondito che dava esito positivo. Difatti, all’interno del box doccia, occultato all’interno di un sacchetto contenente indumenti, veniva rinvenuto un barattolo di vetro contenente della sostanza di colore marrone del peso di quasi 40 grammi (che a seguito di successivo esame esperito dal Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona risultava essere positivo a Cannabinoidi), un bilancino di precisione, oltre ad altro materiale per il confezionamento della sostanza.
Durante il controllo, la donna, pensando di non essere vista, provava a disfarsi di una confezione, lanciandola dalla finestra della camera da letto. Anche detta sostanza, recuperata prontamente dai poliziotti ed analizzata successivamente dagli uomini della Polizia Scientifica, del peso di quasi 78 grammi, risultava essere sostanza stupefacente. Inoltre, occultata all’interno della camera da letto veniva rinvenuta la somma di circa 300 euro divisa in diverse banconote, probabile provento delle attività di spaccio dei due.
Durante le attività di controllo il giovane si scagliava contro gli operatori, tentando di aggredirli, ma che prontamente riuscivano ad immobilizzarlo grazie all’utilizzo della pistola ad impulsi elettrici. A seguito di ciò i carabinieri lo denunciavano per resistenza a pubblico ufficiale.
Tratti in arresto i due venivano trasportati presso gli Uffici di via Gervasoni e all’esito dell’udienza per direttissima, venivano convalidati gli arresti. Per il giovane si sono aperte le porte del carcere di Montacuto.
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