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 “Tobi non era nato qui ma era figlio di tutti noi”. Queste le prime parole del parroco don Giorgio Del Vecchio ai funerali di Tobi Gavin, celebrati con un rito misto cattolico evangelico, tradotto anche in lingua inglese.

Canti e lacrime nella chiesa di San Pio X per l’ultimo saluto al bimbo di tre anni annegato nel canale irriguo che scorre a pochi passi dalla casa lungo la Salaria dove viveva con i suoi genitori.

Un dolore composto rispetto alle dimensioni della tragedia: inconsolabile la madre Esa, che aspetta un altro figlio e il papà Ezekieg, circondato dall’affetto della comunità nigeriana, ma anche del resto del paese, rappresentato dal sindaco Alessandro Luciani, accanto al maresciallo dei carabinieri Andrea Salvatore, tra i primi ad attivarsi per le ricerche del piccolo.

Il primo cittadino, visibilmente commosso, ha portato il saluto del Prefetto di Ascoli Piceno facendo sentire la presenza concreta delle istituzioni in questo momento di dolore: "non solo da un punto di vista di aiuto economico, ma anche di sostegno emotivo".

“Tobi non è stato mai solo” – ha aggiunto il sacerdote, riferendosi ai tanti fedeli arrivati in chiesa per vegliare la sua salma dal momento in cui è stata aperta la camera ardente.
I funerali dovevano essere coperti con le offerte raccolte, ma una famiglia ha telefonato al parroco rendendosi disponibile a pagare le spese.

Poi l’altro appello di don Giorgio: “Aiutateci a trovare un’altra casa per la famiglia di Tobi”. Il padre e la madre, comprensibilmente scossi, sono infatti alla ricerca di un’altra casa, lontana dal luogo della tragedia. Una tragedia che nel dolore ha unito la comunità di Spinetoli, e ha fatto conoscere dei vicini che prima si scrutavano solo alla finestra. Un esempio su tutti il gesto di Paolo Cossignani, un vicino di casa che si è tuffato senza pensarci due volte, per provare a recuperare il corpicino di Tobi caduto in quel canale profondo un metro e mezzo.

Ad officiare il rito funebre anche Angelo Bleve, Pastore della chiesa evangelica di San Bendetto: “Una tragica e impensabile la morte di un bambino, oggi non ci sono parole eppure la lettura scelta ci dice che nessuno potrà riportarci indietro Tobi, ma noi possiamo andare da lui”.

Così come la parola del Vangelo letta da don Giorgio De Vecchis in cui Gesù dice: “Lasciate che i bambini vengano a Dio. Questa ci rende l’immagine di Tobi e dell’altro piccolo angelo Davide, morto sabato ad Acquasanta, insieme tra le braccia del Signore”. Un doppio messaggio di speranza, per lenire una grande ferita.

Intanto la Procura di Ascoli sta portando avanti le indagini, al momento senza iscritti nel registro degli indagati, ma che vogliono far luce su tutti gli aspetti legati alla sicurezza di quel canale irriguo, gestito dal Consorzio Bonifica Marche.

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