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Undici indagati, dieci arresti. Questi i numeri della maxi operazione eseguita dai carabinieri di Urbino, supportati dai colleghi del comando provinciale di Pesaro, dai militari della compagnia di Riccione e dal Nucleo Cinofili pesarese, che ha permesso di smantellare una rete di spaccio che si era estesa anche in provincia di Rimini. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari (6 custodie cautelari in carcere, 4 custodie cautelari agli arresti domiciliari e 1 obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria) emesse dal gip del tribunale di Urbino nei confronti di 11 persone, ritenute appartenenti ad una rete criminale dedita allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. I destinatari delle misure cautelari sono uomini di età compresa tra i 25 e i 45 anni, di diverse nazionalità, principalmente italiana, marocchina e macedone, tutti residenti nella provincia di Pesaro e Urbino, a parte due residenti nel riminese. Centinaia di migliaia di euro il giro d’affari calcolato. Le indagini hanno permesso di ricostruire oltre 150 episodi di spaccio ed individuare delle aree di competenza. La prima area individuata comprende i comuni di Urbania, Sant’Angelo in Vado, Piandimeleto, Belforte all’Isauro, Lunano, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Piobbico e Acqualagna. La seconda interessava i comuni di Pergola, Cagli, Fossombrone, Colli al Metauro, Fano e Pesaro. La terza area comprendeva i comuni di Petriano, Vallefoglia, Tavullia, Sassocorvaro e Montecalvo in Foglia. L’operazione ha richiesto l’utilizzo di tecniche investigative avanzate e complesse, tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché riprese video con telecamere installate nei luoghi di interesse investigativo e in particolare in un casolare abbandonato utilizzato da uno degli arrestati come nascondiglio e area sicura di scambio dello stupefacente. Numerosissimi anche gli acquirenti identificati. Nel corso delle lunghe indagini, numerosi sono stati i riscontri – con arresti e sequestri di stupefacente – a suffragare le ipotesi investigative dei militari dell’Arma. Tra quelli più significativi l’arresto di un 22enne di origine macedone, avvenuto a Colli al Metauro, quando l’uomo, controllato alla guida di un autocarro, è stato trovato in possesso di oltre 1,4 chili di cocaina, che se fosse smerciata al dettaglio, avrebbero fruttato circa 90.000 euro. Poi l’arresto di due uomini di origine marocchina (un 30enne e un 24enne), trovati in possesso di circa 270 grammi di cocaina; i due a bordo di una autovettura in Urbino, avevano tentato di sottrarsi al controllo dei Carabinieri speronando l’auto di servizio. Nel corso dell’inseguimento avevano lanciato un involucro contenente lo stupefacente, che è stato poi trovato in una cunetta dagli operanti. Da segnalare anche l’arresto di un 27enne di origine marocchina, controllato a bordo di autovettura a Urbino, e trovato in possesso di 18 grammi di cocaina e 36 grammi di hashish, nonché l’arresto di un 39enne di origine marocchina che controllato a Sassocorvaro Auditore a bordo di una autovettura condotta da un altro indagato macedone, era stato trovato in possesso di 7 grammi di cocaina. Durante le operazioni, che hanno visto impegnati decine di Carabinieri, è stata sequestrata una cospicua somma di denaro ritenuta provento dell’attività di spaccio. Tutti i destinatari delle misure cautelari in carcere sono stati condotti presso le case circondariali di Pesaro e Rimini. 

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