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COLLI AL METAURO - Uno dei tre figli della coppia, quello più grande, di 14 anni, è uscito in strada e ha chiesto aiuto. La figlia 13enne, in casa insieme al fratello di 6 anni, ha cercato di tamponare le ferite della madre fino all’arrivo dei soccorsi. Hanno visto tutto i tre ragazzi. Hanno visto il padre, Ezio di Levrano, 54anni, colpire la moglie con una serie di coltellate, almeno cinque, all’addome. Ana Cristina Correia Duarte, 38 anni, di origine brasiliana, era ancora viva. A terra, perdeva molto sangue. E’ stata caricata in ambulanza, poi affidata al personale dell’elisoccorso: morirà poco dopo all’ospedale Torrette di Ancona. Non era la prima volta che i vicini di casa avvertivano grida provenire da quel casolare, in località Saltara a Colli al Metauro, dove viveva la coppia. Qualche giorno fa, erano stati svegliati in piena notte dalle grida disperate di Anacristina, che chiedeva aiuto dicendo di essere stata picchiata. E quando venerdì notte, intorno alle 2, hanno sentito le urla dei figli, non ci hanno pensato un attimo, avvertendo subito i carabinieri. Sul posto sono arrivate diverse pattuglie. I carabinieri hanno cinturato la zona per evitare la fuga dell’uomo. Lo hanno rintracciato a 50 metri dall’abitazione, nascosto tra i cespugli. Alla vista degli agenti, Di Levrano si è inginocchiato, ha incrociato le braccia sulla schiena e si è offerto alle manette. Ora è rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. E’ accusato di omicidio volontario aggravato. Ha compiuto un reato davanti a minorenni e questo, in base all’ultimo aggiornamento del codice penale, costituisce un aggravante al reato stesso. La 38enne se n’era andata di casa per le violenze subite dal marito ma non aveva voluto presentare denuncia. La Procura della Repubblica di Pesaro aveva attivato il Codice rosso. Sequestrata l’arma del delitto, un coltello a serramanico. I carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo hanno poi eseguito i rilievi scientifici nell’abitazione, repertando materiale e riscontrando elementi utili per le indagini. Il casolare di Saltara è stato sottoposto a sequestro penale. Il 54enne, originario di Brindisi, era arrivato vent’anni nella provincia di Pesaro-Urbino. Inizialmente viveva a Marotta. Nel 20024 è stato arrestato dalla polizia per traffico di droga. Successivamente si era trasferito in altre zone dell’area fanese. A febbraio, l’arrivo a Saltara, insieme alla famiglia. Lui e Anacristina si erano sposati nel 2010. Dopo un periodo di stabilità nella coppia, erano iniziati i problemi, forse per l’eccessiva gelosia di lui, forse per i problemi economici. Venerdì notte il tragico epilogo.
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