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ANCONA – Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, è stato confermato all’unanimità presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) delle Marche durante l’assemblea che si è tenuta oggi. Accanto a lui, proseguiranno il loro incarico come vice presidenti Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, e Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo.

Nel suo intervento, Fioravanti ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto nell’ultimo anno, che ha visto l’impegno personale nel visitare numerosi comuni marchigiani, ascoltando le esigenze di ciascun territorio. "Il mio obiettivo è stato quello di dare voce a tutti i comuni, cercando di mettere insieme le diverse realtà, dalle aree interne alla costa, per sintetizzare i bisogni dei territori", ha affermato Fioravanti.

Uno dei temi centrali del suo mandato è stato il rilancio delle aree interne, considerate cruciali per la sopravvivenza dell’intero paese. "L’Italia ha bisogno della sua colonna vertebrale rappresentata dalle aree interne. Se non invertiamo la tendenza, tra dieci anni avremo case, scuole e chiese nuove, ma senza persone. Dobbiamo riportare vita in quei luoghi, puntando su un modello di sviluppo economico che valorizzi il capitale umano e la ricchezza culturale", ha spiegato il sindaco di Ascoli Piceno.

Riguardo all’autonomia differenziata, Fioravanti ha dichiarato che non va vista con paura, ma come un’opportunità: "L’autonomia può dare valore ai territori, ma solo se i progetti vengono messi a sistema e si lavora insieme. Se i territori agiscono in maniera individuale il valore è minimo, ma collaborando possiamo moltiplicare i risultati".

In particolare, ha evidenziato la necessità di supportare i piccoli comuni, spesso messi in difficoltà da narcisismi e campanilismi. Fioravanti ha insistito sul fatto che i servizi essenziali come scuola, sanità, istruzione e cultura devono essere garantiti anche nei comuni più piccoli, soprattutto in quelli colpiti da tragedie come il sisma e l’alluvione.

Infine, ha ricordato i progressi fatti grazie all’Anci Marche, sottolineando come siano state sbloccate molte opere pubbliche, cruciali per ridare vitalità ai territori. "Attraverso il recupero di queste opere possiamo riportare vita nei comuni del cratere e nelle aree colpite dall’alluvione", ha concluso.

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