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Tre denunce nel Fermano per minacce e violenze, due uomini e una donna.
Il reato di atti persecutori, comunemente definito stalking, ha assunto un peso sempre più rilevante perché considerato una minaccia silenziosa, ma profonda alla
serenità delle persone. Le vittime, spesso colpite nel quotidiano da comportamenti ossessivi e
intimidatori, vivono in uno stato di costante tensione e paura, con gravi ripercussioni sulla loro
qualità di vita. Di fronte a questa emergenza sociale, l’Arma dei Carabinieri ha rafforzato il
proprio impegno, adottando strategie operative mirate e investendo nella formazione del personale
per garantire interventi tempestivi e una tutela efficace. Il riferimento normativo è l’articolo 612-bis
del Codice Penale, introdotto dalla legge n. 38 del 2009, che punisce con fermezza le condotte
reiterate capaci di generare ansia, timore o isolamento nella persona offesa. Il legislatore ha così
voluto offrire una risposta concreta, prevedendo sanzioni severe e strumenti di protezione adeguati a
chi subisce queste forme di violenza psicologica.

Negli
ultimi giorni i Carabinieri hanno portato a termine diverse operazioni, su tutto il territorio provinciale, legate a questo fenomeno.

A Santa Vittoria in Matenano i militari della locale stazione carabinieri
hanno denunciato un italiano di 40 anni, per maltrattamenti in famiglia e minaccia. Gli accertamenti
hanno evidenziato condotte vessatorie e minacciose nei confronti della compagna convivente,
partite dal 2021 fino a pochi giorni fa, quando la donna ha trovato il coraggio di raccontare tutto
ai carabinieri. Immediatamente i militari hanno attivato il protocollo del “Codice Rosso” a tutela
della vittima.

Sempre a Santa Vittoria in Matenano i militari della locale Stazione Carabinieri hanno
denunciato questa volta una donna, un’italiana di 39 anni, per maltrattamenti in famiglia. Le indagini hanno accertato che la
donna, per futili motivi, ha reiterato condotte vessatorie nei confronti del marito convivente,
anche in presenza del figlio minore. Anche in questo caso è stato attivato il “Codice Rosso” a tutela
del minore e dell’uomo.

Analogamente a Pedaso, i militari della locale stazione hanno
denunciato un italiano di 37 anni, per violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento e
comunicazione con la persona offesa. L’indagato, già sottoposto a provvedimenti restrittivi emessi da
diversi tribunali, ha continuato a inviare messaggi minacciosi e molesti tramite social network alla
vittima, arrecandole profondi disagi e limitandola nella sua quotidianità.
I carabinieri hanno quindi richiesto all’autorità giudiziaria un aggravamento della misura per porre fine alle solite condotte.

Questi interventi testimoniano l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto ai
reati contro la persona, con particolare attenzione alla tutela delle vittime vulnerabili.

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