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Lo storytelling è, molto semplicemente, l’arte di raccontare una storia. È una pratica antica e nel corso dei secoli ha contribuito a costruire relazioni di vario genere. Negli anni, evolvendosi, è diventato un potente strumento per fare pubblicità o per raccontare sé stessi, soprattutto nel mondo digitale. Lo storytelling, infatti, fa leva sulla curiosità e sull’emotività di chi ascolta, senza tralasciare il fattore persuasivo: tutte caratteristiche, insomma, che tornano utili nella sfera dell’advertising.
Di conseguenza, lo storytelling può essere declinato in vari modi e può parlare di vari soggetti: da un brand, a un’azienda, ma anche per portare a conoscenza di un dato evento o manifestazione o per un comunicato stampa. Ovviamente, non ci si può improvvisare: lo storytelling ha regole ben precise da rispettare, come seguire un principio e una fine, raccontare i fatti seguendo le regole delle 5w giornalistiche, arricchire la storia con dettagli e ricorrere all’utilizzo dell’immaginazione, per attirare e trattenere il lettore.
Come anticipato, ormai lo storytelling non è più una consuetudine relegata al semplice racconto, ma viene ormai sfruttato in diversi ambiti. Nel mondo della comunicazione online si parlerà perciò di digital storytelling perché viene ampiamente utilizzato per molteplici formati e canali, sia da un punto di vista narrativo che visuale.
Tanto che nel marketing – o per meglio dire, nel content marketing – si fa sempre più spesso ricorso al digital storytelling, per una serie di vantaggi che comporta.
Innanzitutto, banalmente, crea un legame con l’utente. Impostare uno storytelling efficace nella strategia di marketing assicura la vicinanza del potenziale cliente, perché lo attira e gli trasmette un valore che molto probabilmente condividerà e diffonderà a sua volta; di conseguenza, ne risentirà in positivo la reputazione del brand, che aumenterà fino a consolidarsi nel mercato. Così verrà a crearsi una continuità e un aumento di follower e di copertura, decretando l’uscita dalla prorpia nicchia di partenza. Insomma, il grande vantaggio dello storytelling fatto in questa maniera è la fidelizzazione dell’utente. E non è un caso: un buon racconto, ben impostato e narrato, rimane più facilmente impresso nella memoria di chi lo ha ascoltato, viene assimilato con più facilità e si insinua all’interno delle emozioni di ognuno di noi. Perché nelle storie le persone si identificano, trovando comprensione e conforto.
Qualche accorgimento per uno storytelling efficace e di successo:
1) L’impostazione del ToV, ossia del tono di voce: deve essere coerente e lineare con l’identità di chi racconta la storia e, soprattutto, deve essere alla portata del proprio target di riferimento.
2) Essere diretti e concisi, andando direttamente al cuore dell’utente. Bisogna stimolare le sue emozioni, quindi si può ricorrere anche all’utilizzo di immagini, suoni, grafiche particolarmente accattivanti
3) Non girare intorno al concetto con voli pindarici superflui e alla lunga noiosi. Dritti al punto e al cuore di chi ascolta o legge: meno parole, ma meglio raccontate.
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