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Hadi Zaiter, studente libanese di 25 anni iscritto al secondo anno della facoltà di Ingegneria all’Università dell’Aquila, è stato tragicamente ucciso insieme alla sua famiglia durante un bombardamento in Libano. L’episodio si è verificato a Baalbek, città gemellata con L’Aquila, e ha scosso profondamente la comunità universitaria aquilana.
Il giovane studente era molto ben integrato nella città e nella comunità accademica, dove aveva recentemente superato brillantemente un esame. Zaiter era tornato in Libano per trascorrere un periodo con la sua famiglia durante le vacanze, ma non ha più fatto ritorno a L’Aquila, dove avrebbe dovuto riprendere i suoi studi.
La notizia della sua morte è stata condivisa dall’Unione degli studenti dell’Aquila sui loro canali social, esprimendo profondo dolore e vicinanza alla famiglia. Anche il rettore dell’Università, Edoardo Alesse, ha rilasciato una dichiarazione: "Siamo profondamente addolorati per la perdita di Hadi Zaiter e della sua famiglia. Una tragedia che ci colpisce tutti. Le nostre condoglianze vanno ai suoi cari. Ci auguriamo che eventi del genere non debbano più ripetersi."
La tragedia di Hadi non riguarda solo la comunità universitaria, ma tutta la città dell’Aquila, che ha un forte legame con Baalbek attraverso il loro gemellaggio, rafforzato negli anni anche attraverso scambi culturali.
Hadi Zaiter, noto per il suo impegno e il suo amore per la città, lascia un vuoto nella vita accademica dell’Aquila, dove aveva costruito forti legami e amicizie. La sua storia rimarrà nel cuore di tutti, come monito e riflessione sulle tragedie che il conflitto può causare.
La comunità aquilana continua a stringersi attorno alla famiglia e agli amici dello studente, ribadendo il suo impegno per la pace e la convivenza, sperando che tragedie come questa non abbiano più luogo.

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