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A quasi 4 mesi dall’incidente in cui rimase vittima il comandante dei Carabinieri Forestali di Villetta Barrea Luca Pulsinelli, l’uomo indagato per omicidio stradale si è tolto la vota. Non avrebbe retto il peso della tragedia e avrebbe deciso di farla finita nella sua abitazione. Le motivazioni del gesto estremo in un biglietto lasciato alle autorità e in cui avrebbe scritto di essere stato lui a causare la morte del Carabiniere forestale sulla SS 83 Marsicana.

Il sinistro risale al 15 giugno e secondo la dinamica ricostruita dai Carabinieri di Castel di Sangro, un’auto aveva tagliato la strada alla moto di Pulsinelli, il quale è poi finito contro il muro di un’abitazione trovando la morte. Una manovra azzardata che non avrebbe dato scampo al militare 50enne originario di Alvito e residente con la moglie e la figlia a San Donato Val di Comino, comune dove stava facendo ritorno.

L’autopsia aveva escluso un malore alla guida del comandante che poco prima aveva superato un gruppo di ciclisti.
La Procura della repubblica di Sulmona, dopo il sequestro dell’auto e l’iscrizione della titolare della vettura nel registro degli indagati per omicidio stradale, aveva contestato lo stesso reato ad un 51enne, disoccupato e residente a Opi, compagno della titolare della piccola utilitaria, che sarebbe stato alla guida del mezzo al momento dell’incidente mortale.

L’uomo era stato chiamato a rispondere anche di omissione di soccorso, dato che non si era fermato subito dopo il fatto. Nelle ultime ore l’ulteriore tragedia, con il 51enne che ha deciso di farla finita. Anche in questo caso la procura ha aperto un fascicolo. 

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