Ancona, la Curva: "Manca ancora una forte proprietà, ciascuno si assuma le proprie responsabilità"
Foto Curva Nord Ancona
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Dura presa di posizione della Curva Nord Ancona sulla questione societaria, con i soci biancorossi Marconi e Polci la cui convivenza continua a essere turbolenta. Ma i tifosi chiamano in causa anche il sindaco, autore della rinascita del calcio nel capoluogo dopo la mancata iscrizione in Serie C. 

Qui riportiamo integralmente la nota degli ultras dorici.

Con queste righe intendiamo mantenere alta l’attenzione sulle varie problematiche che riguardano la nostra amata Ancona. Sono passati alcuni mesi dall’inizio di questa avventura societaria, qualcosa è stato fatto ma manca ancora la cosa più importante: UNA FORTE PROPRIETÀ.

Invitiamo quindi le istituzioni a mantenere alto l’impegno assunto davanti alla piazza e, accodandoci alle parole di Gadda e Guerini, continuare a lavorare per questo obiettivo. Non è questo il momento di defilarsi. Ci è stato presentato dal sindaco un progetto con nomi e cifre importanti, con un’eventuale proprietà, con aiuti e innesti concreti, provenienti anche dal nostro territorio locale; ci è stata garantita la massima attenzione nel seguire un progetto serio, stabile e duraturo. Ad oggi non c’è niente di tutto questo. Ci ritroviamo una società con due soci ma di fatto inesistente e dilettantistica.

Attualmente rimangono solo la squadra, i nostri colori e i nostri marchi.

È ora di finirla! È ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Dovrebbe essere un onore investire nell’Ancona. È arrivato il momento di capire chi comanda in questa società, è arrivato il momento di scoprire le carte in tavola perché altrimenti la fiducia e la passione che gli Anconetani hanno dimostrato facendo 1700 abbonamenti si trasformerà nell’ennesima delusione. È veramente triste doverci ritrovare nuovamente in questa situazione e notare il solito menefreghismo della classe imprenditoriale anconetana, quella stessa classe che qui c’è nata e che, grazie alla nostra terra e al nostro mare, qui si è arricchita senza mai però investire concretamente su un bene primario e collettivo come l’Ancona.

Stavolta pensavamo ad uno scatto d’orgoglio per come è avvenuta l’ultima disfatta ma evidentemente ci sbagliavamo... neanche i ragazzi delle giovanili, mai così vincenti, sono serviti a farvi investire un euro nel calcio Dorico.
L’orgoglio di essere Anconetani ce lo abbiamo solo noi che nonostante tutto portiamo in alto il nome di Ancona.
Concludiamo dicendo che le facce e le parole di chi si è esposto, indipendentemente dal ruolo ricoperto, le ricordiamo bene. Pertanto dove non si verificherà ciò che è stato detto, questa volta ci troverà di fronte, perché le umiliazioni e le sconfitte subite ci hanno segnato profondamente.

Non molleremo mai, Curva Nord Ancona

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