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Una mattinata di emozioni e riflessioni quella che ha animato la sala consiliare del Comune di Martinsicuro, dove si è svolto il V Memorial Nino Torquati, un appuntamento che ha trasformato la memoria storica in un messaggio di pace e consapevolezza per le nuove generazioni.

L’iniziativa è stata promossa dalla Presidente del Museo delle Armi Antiche Sara Torquati e dal pittore Leonardo Carapucci, con la collaborazione dell’amministrazione comunale rappresentata dal Presidente del Consiglio Comunale Umberto Tassoni e dalla consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni. Un evento che ha voluto rendere omaggio agli ultimi sopravvissuti del bombardamento del Quartiere Tronto, avvenuto il 14 ottobre 1943, quando un tragico errore degli alleati americani costò la vita a venti civili innocenti.

Davanti a una platea composta anche da studenti delle scuole medie, Leonardo Carapucci ha presentato il suo documentario “Quando il cielo cadde sugli innocenti”, dedicato proprio a quella pagina dolorosa della storia di Martinsicuro. Protagonisti del film e dell’incontro sono stati Iole Toscani, oggi 99 anni, Clelia Tormenti, 89, e il professor Albino Tommolini, 92, ultimi testimoni di quella tragedia. Carapucci, rivolgendosi ai ragazzi, ha ricordato che «le guerre le combattono i militari, ma a pagare sono sempre i civili», aggiungendo che «la stupidità umana continua a ripetere gli stessi errori, pur conoscendone gli effetti devastanti».

Ad accompagnare l’ingresso dei testimoni, la dolce melodia della flautista Anna Federiconi, che ha contribuito a rendere l’atmosfera ancora più toccante. Poi, i racconti. Quello di Iole Toscani, che all’epoca aveva diciassette anni e perse un braccio a causa delle schegge, ha colpito tutti: «Quelle ferite non mi hanno tolto la voglia di vivere, ma mi hanno insegnato quanto la guerra sia disumana». Emozionante anche la testimonianza di Clelia Tormenti, che da bambina visse l’orrore del bombardamento, e quella del professor Tommolini, che ha invitato i giovani «a scegliere sempre il rispetto e la pace come orizzonte di vita».

L’amministrazione comunale ha poi consegnato tre targhe commemorative ai sopravvissuti, come segno di riconoscenza e affetto da parte della città. La consigliera Giuseppina Camaioni, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare «chi, con la propria testimonianza, tiene viva la memoria di un evento che appartiene alla nostra storia collettiva».

In chiusura, il presidente del Consiglio comunale Umberto Tassoni ha sottolineato l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria: «Il 14 ottobre 1943 il Quartiere Tronto vide morire degli innocenti per un errore, e morire per un errore è inaccettabile. La parola chiave per evitare le guerre è la gentilezza: solo con il dialogo e la condivisione possiamo costruire la pace».

Un incontro intenso e partecipato, che ha unito studenti, istituzioni e cittadini in un abbraccio collettivo nel nome del ricordo. A ottantadue anni da quella tragica giornata, Martinsicuro continua a rinnovare la promessa di non dimenticare.

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