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Sei ammonimenti dall’inizio dell’estate ad oggi, di cui cinque emessi d’ufficio dal questore di Macerata (Gianpaolo Patruno), nei confronti di altrettanti uomini che avevano commesso azioni violente nell’ambito di relazioni affettive. Nella metà dei casi stavolta tra le vittime troviamo anche genitori di figli violenti". "E’ questo un fenomeno che in questo momento storico emerge sempre più chiaramente: - commentano dalla Questura di Macerata - si tratta di situazioni diverse tra loro, ma spesso accomunate dal fatto che gli agiti violenti si scatenano quando le vittime non sono più accondiscendenti rispetto a richieste fatte dai figli - non sempre giovanissimi e quasi sempre senza occupazione - pretese soprattutto di danaro per acquistare sostanze stupefacenti o alcol". "Anche in questi casi si può ricorrere all’ammonimento che - ricorda la Questura - è uno strumento di esclusiva competenza del Questore, che ha lo scopo di garantire alla vittima una tutela anticipata e rapida; si tratta di un "avvertimento" rivolto dal Questore all’autore di violenza (stalker, maltrattante) di astenersi dal commettere ulteriori atti". "Ricorrere all’ammonimento è molto semplice: - commenta ancora la Questura - la vittima può esporre i fatti in qualsiasi ufficio di Polizia o presidio dei Carabinieri e richiedere l’ammonimento nei confronti dell’autore delle condotte persecutorie, e dopo una veloce istruttoria a cura della Divisione Polizia Anticrimine che servirà per verificare i fatti, il Questore adotterà il provvedimento e l’autore diffidato alla prosecuzione delle condotte". "Ma oggi vi è di più: con la legge 168 del 24 novembre scorso si è ampliata la possibilità per il Questore di procedere d’ufficio ad ammonire e quindi intervenire al primo segnale di violenza, anche quando questo viene segnalato anche da terze persone. E parliamo di episodi di percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, revenge porn, violazione di domicilio o danneggiamento, che sia commesso nell’ambito di violenza domestica". "Non sarà necessario che la vittima proponga istanza; la segnalazione dei vicini di casa che assistono ad esempio, o di chiunque venga a conoscenza di situazioni di violenza domestica, - conclude la Questura - possono far aprire un procedimento amministrativo per l’irrogazione dell’ammonimento. Le generalità del segnalante non verranno mai rese pubbliche ma ciò consentirà di aiutare le tante donne in difficoltà che da sole non potrebbero farcela”.