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ANCONA – La Procura di Ancona ha avviato un’inchiesta sull’azione di protesta messa in atto mercoledì da cinque attivisti del movimento Ultima Generazione, che hanno imbrattato con vernice nera il Tribunale di Ancona, in corso Mazzini. Gli attivisti sono ora indagati per deturpamento e imbrattamento di cose altrui, ma le accuse potrebbero aggravarsi a causa del vincolo storico dell’edificio colpito.

L’azione si è svolta in contemporanea all’apertura del G7 Salute, ospitato nella città marchigiana. I manifestanti si sono seduti davanti all’ingresso del Palazzo di Giustizia, versandosi addosso la vernice e imbrattando la facciata, il portone in legno e alcuni muri interni, oltre a sporcare l’asfalto antistante con impronte nere. La polizia ha rapidamente identificato e fermato i cinque partecipanti, che sono stati portati in questura e denunciati.

Gli attivisti hanno giustificato il loro gesto come un atto di "disobbedienza civile non violenta" volto a denunciare l’ipocrisia del G7 Salute, accusando le istituzioni di essere complici da anni nel sostenere industrie inquinanti, come quella del fossile e del turismo delle crociere, a scapito della salute pubblica e dell’ambiente.

Le indagini continuano sotto la supervisione del pubblico ministero Andrea Laurino, che sta valutando possibili ulteriori contestazioni.

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