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E’ stato il racconto di una ragazzina di 11 anni che ha chiesto aiuto per la mamma, vittima delle violenze del padre, a mettere in moto la rete di protezione del "codice rosso" grazie al quale ora una donna di Jesi e le sue figlie sono state accolte in una residenza protetta. Del fatto accaduto qualche giorno fa si è avuta conoscenza solo ora. La ragazzina era uscita di casa di nascosto all’ora di cena, durante i maltrattamenti, ed era entrata in un bar del quartiere cercando soccorso. Da qui è scattata la segnalazione al 112 e il successivo intervento dei carabinieri. L’uomo è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, senza altre misure cautelari per il momento, essendo le vittime state tutelate in struttura protetta. La vicenda è stata confermata dai carabinieri che sono intervenuti. Sono state ascoltate le vittime ed è emerso un quadro di violenze fisiche e verbali in essere da diverso tempo, in particolare nei confronti della donna ma non solo. Già da un mese la famiglia era monitorata dagli assistenti sociali. A settembre, infatti, le urla provenienti dall’appartamento avevano messo in allarme il vicinato, ed erano stati chiamati i carabinieri. In quella occasione, la figlia maggiore era stata portata in ospedale per le percosse subite dal padre. 

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