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La comunità di Senigallia è ancora sotto choc per la notizia della morte di Leonardo, il 15enne che si è tolto la vita in un casolare di campagna, perché - questa è l’ipotesi sulla quale gli inquirenti stanno investigando - vittima di bullismo. In tanti stanno provando a dare una risposta alla domanda più importante: perché l’ha fatto?
Sulla tragedia è intervenuta anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza: “Desta smarrimento e profondo dolore" la notizia della morte del ragazzo di Senigallia, appena quindicenne, vittima di bullismo, che, secondo le prime risultanze delle indagini, si sarebbe suicidato con la pistola del padre.
"Nulla - afferma la - può alleviare l’immensa sofferenza della sua famiglia, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza. C’è da chiedersi, però, come questa storia di prepotenze, sopraffazioni e abusi di coetanei su un coetaneo abbia potuto svilupparsi e trasformarsi in una tragedia che lascia attoniti senza che gli insegnanti si siano accorti di ciò che stava accadendo".
"Il bullismo - aggiunge - è semplicemente intollerabile. Il governo e il Parlamento, con la legge 70/2024, hanno adottato misure di prevenzione e contrasto di questo odioso fenomeno, incluso il potenziamento del servizio di supporto psicologico agli studenti. Se un insegnante, o un dirigente scolastico, viene a conoscenza di atti di bullismo o cyberbullismo, deve informare la famiglia, tutelare la vittima e promuovere adeguate iniziative di carattere educativo nei confronti degli autori di queste condotte. E’ bene dunque che il ministero dell’Istruzione - conclude - faccia chiarezza su quanto avvenuto nella scuola frequentata dal ragazzo per individuare eventuali responsabilità. Dinanzi al bullismo nessuno può far finta di non vedere, men che meno un educatore".