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"La vita è bella, e c’è sempre una via d’uscita ai nostri problemi". Con queste parole, il parroco di Montignano ha aperto l’omelia durante i funerali di Leonardo, il 15enne che ha scelto di togliersi la vita usando la pistola d’ordinanza del padre. Un gesto estremo che ha sconvolto la comunità di Senigallia, portando a riflettere su temi delicati come il bullismo e il disagio giovanile.

Nel corso della cerimonia, il parroco ha invitato i presenti a fare un esame di coscienza e a coltivare un nuovo senso di responsabilità, sia personale che collettiva. "Dobbiamo imparare ad ascoltare e a farci comprendere, ad essere accoglienti, rispettosi, e pieni di empatia. La vita è fragile, e va maneggiata con cura", ha sottolineato, ricordando come sia fondamentale mostrarsi sensibili e attenti ai segnali di sofferenza che, spesso, restano inascoltati.

Il riferimento agli episodi di bullismo, che Leonardo aveva confidato alla madre poco prima di compiere il tragico gesto, ha suscitato un profondo silenzio tra i presenti. "Più avanti, potremo fare luce sulle circostanze concrete che hanno portato a questa tragedia – ha aggiunto il parroco – ma ora è il momento di riflettere e di impegnarci affinché nessun altro giovane si senta così solo da vedere nella morte l’unica soluzione".

La comunità di Montignano, ancora sotto shock, si è stretta intorno alla famiglia di Leonardo, che ha chiesto rispetto e discrezione in un momento di dolore così grande. Il messaggio di speranza e responsabilità lanciato dal parroco ha voluto essere un appello a tutti: genitori, insegnanti, amici e conoscenti, affinché si possa prevenire e combattere il malessere che colpisce i giovani, spesso invisibile fino a quando non è troppo tardi. 

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