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A Fossombrone, dove è stato proclamato il lutto cittadino, lavoravano gli operatori sanitari deceduti nel tragico frontale di mercoledì pomeriggio avvenuto mercoledì nel primo pomeriggio, tra un’ambulanza del 118 e un pullman da turismo proveniente dal Piceno, con circa 40 ragazzini e alcuni accompagnatori. Dopo l’incidente, l’ambulanza ha preso fuoco. Un incendio divampato in pochissimi secondi che non ha lasciato scampo ai quattro occupanti dell’ambulanza: l’equipaggio della Potes di Fossombrone, formato dall’infermiera Cinzia Mariotti, 49 anni, dall’autista soccorritore Stefano Sabbatini, 59 anni, e dal medico di origine albanese Sokol Hoxha, 41 anni, oltre al paziente trasportato Alberto Serfilippi, 85 anni. Ieri alla sede del 118, che si trova nel complesso dell’ospedale di Fossombrone, in via Kennedy, il medico d’emergenza del 118 Giovanni Picchi, ha ricordato i colleghi scomparsi ai microfoni di Vera Tv: "Cinzia e Stefano lavoravano spesso insieme. Erano sempre operativi, non è mai capitato un ritardo, persone molto affidabili. Cinzia era molto determinata, non c’era bisogno di dire fai questo o quello, lei sapeva già cosa doveva fare. Sokol era un carissimo amico oltre che collega. Un ragazzo molto attento, soprattutto nelle procedure, nelle nostre linee guida. Una persona scrupolosa, un bravissimo ragazzo". Ancora non si sa quando si potranno svolgere le esequie. A Fossombrone, così come a Urbino, sono stati annullati tutti gli eventi legati al Capodanno, "ora è tempo di silenzio e rispetto", è la motivazione. Intanto, resta chiuso la galleria Ca’Gulino, per consentire all’Anas di effettuare le verifiche sui danni provocati dall’incendio. In particolare, si stanno svolgendo i rilievi per accertare i danni subiti dagli impianti elettrici e di sicurezza a servizio del tunnel nonché le lesioni che sono state apportate alla pavimentazione. "Una volta ultimate le verifiche - riporta Anas in una nota - sarà possibile valutare gli interventi necessari al ripristino della funzionalità e quindi stimare i tempi di riapertura della galleria". Ci vorrà sicuramente diverso tempo per consentire la riapertura alla circolazione della galleria. Finchè non verrà riaperta, il traffico verso Urbino e Fermignano resterà deviato sul vecchio tracciato adiacente con indicazioni sul posto. La galleria Ca’ Gulino è stata realizzata lungo la strada statale 73 bis/var, la cosiddetta bretella, è lunga circa 800 metri ed è a una sola canna bidirezionale. Sono le due ipotesi principali sulle cause del rogo: Un’esplosione delle bombole di ossigeno, che fanno parte dei presidi di soccorso trasportati dalle ambulanze. Oppure un incendio legato alla perdita di carburante a causa dell’impatto e innescato da una scintilla.
Le ipotesi sulle origini dell’incendio approderanno sul tavolo della procuratrice facente funzioni di Urbino Irene Lilliu, insieme ai risultati degli accertamenti della polizia stradale sula dinamica dell’incidente. L’ambulanza ha impattato con il fronte sinistro contro il fronte destro del pullman, che si trovava all’interno della linea continua. Resta il racconto dell’autista della “Canali Bus” di Monteprandone, Massimo Mariotti, 40 anni: ha raccontato di aver usato e gli abbaglianti e il clacson per avvertire del pericolo l’ambulanza che stava invadendo l’opposta carreggiata. E anche la mancata risposta dell’autista alle segnalazioni rende plausibile l’ipotesi di un malore. Mariotti aveva portato in salvo tutti i propri passeggeri facendoli scendere rapidamente dalla corriera dopo l’impatto, tramite l’uscita posteriore, e scortandoli al sicuro all’imbocco della galleria. Intanto, sono state dimesse dai pronto soccorso di Urbino e Pesaro le sette persone, quattro ragazzini e tre adulti, con ferite non gravi, che facevano parte del gruppo proveniente dal Piceno. 

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