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Niente volontariato per Simone Gresti. La pm Irene Bilotta si è opposta alla richiesta di messa in prova alla Caritas avanzata dall’indagato che ha quindi fatto richiesta per il rito abbreviato dopo la richiesta di giudizio immediato arrivata dalla Procura di Ancona per spaccio di droga.
Il 46enne di Moie, è indagato anche per la scomparsa e la morte dell’ex fidanzata Andreea Rabciuc, la 27enne di origine romena che abitava a Jesi e sparita misteriosamente dalle campagne di Montecarotto il 12 marzo del 2022: dopo quasi un anno di ricerche fu ritrovata senza vita il 20 gennaio scorso in un casolare in Vallesina: la salma era ormai ridotta a uno scheletro, ai piedi di una scala interna.
Gresti è indagato a piede libero per la morte di Andreea con l’accusa di omicidio volontario, sequestro di persona e istigazione al suicidio. Proprio dall’inchiesta principale i carabinieri sono arrivati anche all’attività di spaccio di Gresti, in particolare cocaina.
Le indagini del secondo filone hanno consentito di far emergere più episodi di cessione di droga nei confronti di diversi giovani del luogo, inclusi Andreea e il gruppetto che era con loro in roulotte, nella notte della scomparsa della ragazza.
Ma la richiesta di mandarlo subito a processo è relativa solo all’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti per cui la pm Irene Bilotta ha chiuso le indagini ritenendo di avere la certezza della prova. La data della prima udienza, fissata per il 14 novembre prossimo, non ci sarà perché l’indagato ha chiesto di essere giudicato con un rito alternativo che in caso di condanna gli darà diritto a uno sconto di pena. L’udienza è fissata quindi per il 5 dicembre.
Per l’accusa di spaccio il 46enne è agli arresti domiciliari da giugno scorso, quando gli sono stati contestati anche i maltrattamenti ad Andreea, al tempo della loro convivenza, e alla fidanzata che ha oggi (anche se non ci sono denunce).