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ANCONA - Dopo il tentativo di evasione sventato di un detenuto del carcere di Montacuto presso l’Ospedale di Ancona, il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) ha preso una posizione ferma, denunciando una mancata attenzione agli avvertimenti lanciati nel tempo.
"Quella che si è verificata oggi è una situazione grave, frutto della continua sottovalutazione degli allarmi che il SAPPE ha più volte sollevato", ha dichiarato Francesco Campobasso, segretario regionale del SAPPE. L’incidente si è verificato verso le 11:20, quando un detenuto tunisino di 28 anni, imputato per tentato omicidio e trasportato d’urgenza in ospedale dopo aver ingerito batterie e prodotti non alimentari, ha tentato la fuga. Approfittando della rimozione delle manette per la visita medica, il detenuto ha spinto un agente e ha cercato di scappare. Tuttavia, grazie alla prontezza e alla professionalità della polizia penitenziaria, l’uomo è stato fermato dopo appena 50 metri e immobilizzato, evitando così un’evasione che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.
"Il pronto intervento degli agenti ha scongiurato il peggio, e ci auguriamo che venga riconosciuto il loro operato. Tuttavia, non possiamo ignorare le difficili condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i poliziotti penitenziari di Montacuto, tra carenza di personale e sovraffollamento cronico del carcere", ha aggiunto Campobasso.
Secondo il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, l’episodio di Ancona è solo uno dei tanti eventi critici che coinvolgono la polizia penitenziaria. "Il personale è costantemente sotto pressione per la gestione di situazioni emergenziali come aggressioni, tentati suicidi e risse. Questi problemi sono esacerbati dal continuo ricorso a visite mediche esterne alle strutture detentive, aggravando il carico di lavoro degli agenti", ha sottolineato Capece.
Capece ha inoltre puntato il dito contro la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), una decisione che, secondo lui, ha contribuito a peggiorare la situazione nelle carceri italiane. "Molti detenuti con disturbi psichiatrici, ora rinchiusi in istituti di pena, sono responsabili di gravi episodi critici. È necessario riaprire gli OPG, meglio strutturati e organizzati, per gestire adeguatamente questa fascia di popolazione carceraria."
Il SAPPE ribadisce la necessità di un intervento immediato per risolvere le costanti criticità nelle carceri delle Marche, auspicando un nuovo modello di gestione penitenziaria che possa garantire maggiore sicurezza per gli agenti e un sistema di custodia più efficiente.