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PESARO - Alla lettura della sentenza Moustafa Alashri si è sentito male, accasciandosi sul banco degli imputati. Si è poi accasciato a terra mentre gli agenti di polizia penitenziaria lo accompagnavano fuori dal tribunale di Pesaro. E’ stata questa la reazione del 43enne egiziano alla sentenza di condanna all’ergastolo per omicidio volontario aggravato nei confronti dell’ex moglie Anastasiia, uccisa con 29 coltellate il 13 novembre 2022 a Fano. La Corte d’assise ha riconosciuto, nei confronti del 43enne egiziano, le aggravanti di aver commesso il fatto nel contesto dei maltrattamenti e del rapporto coniugale. Riconosciuti dalla Corte altri due reati: occultamento di cadavere e non aver adempiuto all’obbligo di mantenimento. Alashri è stato sollevato dalla potestà genitoriale del piccolo Adam ed è stato condannato anche ad un risarcimento di 300.000 euro nei confronti del bimbo. "Il risarcimento non ci soddisfa, ma la sentenza è giusta. Per noi è stata fatta giustizia. Non possiamo dirci felici perchè questo non restituirà alla mamma il piccolo Adam. Sentenza giusta, ma anche molto forte. Ci aspettavamo questo", ha detto all’uscita dal tribunale l’avvocato Roberta Giuliacci, legale del piccolo Adam. "Ho sentito la mamma di Anastasia - aggiunge l’avvocati Giuliacci - Sarà sicuramente contenta, perché è una sentenza giusta, che in qualche modo onora la vittima. Ma qui hanno perso tutti. Avevamo chiesto una somma molto elevata, ma simbolica. Parliamo di persone che non hanno grande disponibilità economica. Il risarcimento era simbolico. Richiesta esorbitante, per dare peso alla mancanza che questo omicidio aveva determinato". Per l’avvocato Giuseppe Giangrande, legale della madre e del padre di Anastasia "il peso specifico della sentenza sta nel fatto che non sono state riconosciute le attenuanti. Sentenza giusta, è difficile uscire dal perimetro di questa sentenza. Il bambino sta bene, è in Ucraina, vive una vita felice, ha al sua regolarità. Certo, non avrà più un padre e una madre. Perde due genitori, purtroppo. Questo bambino dovrà rifarsi una nuova vita con i nonni". Ci riuscirà? Speriamo di sì". L’avvocato Simone Ciro Giordano, legale di Moustafa Alashri: "Rispetto le sentenze. Il pubblico ministero chiedeva l’ergastolo con isolamento. Il semplice ergastolo lo valuto come un riconoscimento di un dolo attenuato rispetto al dolo volontario. Non sono state concesse le attenuanti richieste dalla difesa, questo mi lascia perplesso. Faremo ricorso in appello".