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MARTINSICURO Continua a far discutere la storia di Silvia, una bambina affetta da una rara malattia genetica, la SCN2A, che richiede assistenza costante e altamente specializzata. La madre, Sonia Costantini, ha lottato per mesi affinché la figlia potesse frequentare la scuola primaria "Pertini" con il supporto di un’assistenza infermieristica, necessaria per garantire la sicurezza della bambina durante l’orario scolastico.

Nonostante il riconoscimento del bisogno di assistenza, la normativa regionale non prevede la presenza di un infermiere scolastico, creando così una situazione di vuoto normativo che ha impedito a Silvia di frequentare regolarmente la scuola. Dopo numerose richieste e proteste, la Asl di Teramo ha attivato un servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi), solitamente destinato al contesto domiciliare, estendendolo all’ambiente scolastico per rispondere alle esigenze di Silvia. Tuttavia, questo servizio prevede comunque la presenza di un genitore caregiver al fianco del personale infermieristico, un aspetto che ha sollevato ulteriori difficoltà per la madre. Inoltre, nonostante la firma di un Piano Assistenziale Integrato (PAI) il 10 ottobre, Sonia non ha ricevuto comunicazioni ufficiali sull’attivazione del servizio, lasciandola in una situazione di incertezza.

Il caso di Silvia mette in luce una grave carenza nel sistema di assistenza scolastica per i bambini con disabilità gravi, evidenziando la necessità di interventi strutturali e normativi che possano garantire diritti e assistenza adeguata a tutti i bambini con disabilità. La madre continua a battersi affinché Silvia e altri bambini nella sua stessa condizione possano frequentare la scuola in sicurezza, senza dover affrontare ulteriori ostacoli burocratici e normativi.

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