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L’avvocato ascolano Alessandro Pettine, arrestato venerdì scorso con l’accusa di truffa ai danni di alcuni suoi clienti, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Annalisa Giusti per l’interrogatorio di garanzia. Pettine, 48 anni, è sospettato di aver ingannato alcuni clienti che si erano rivolti a lui per risolvere controversie civili, facendogli firmare falsi accordi transattivi per evitare il pignoramento di immobili, per recuperare crediti o per procedure di rilascio immobiliare.

Il legale, rinchiuso da venerdì nel carcere di Marino del Tronto, è stato assistito dal suo avvocato di fiducia, Nazario Agostini. Durante l’interrogatorio, Pettine ha risposto a tutte le domande del giudice, dimostrando una piena collaborazione con gli inquirenti per chiarire rapidamente tutti i dettagli del caso. Anche Fabio Carpani, un commerciante di 61 anni arrestato insieme a Pettine, è comparso davanti al giudice. Tuttavia, Carpani ha scelto di non rispondere alle domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Al termine degli interrogatori, i difensori dei due arrestati hanno richiesto la concessione degli arresti domiciliari, sostenendo che non sussistano più rischi di inquinamento delle prove. Tuttavia, il GIP Giusti, nella sua ordinanza, ha stabilito che entrambi devono rimanere in custodia cautelare in carcere per ragioni investigative. Il giudice ha però concesso i domiciliari al termine della misura carceraria, considerando attenuato il pericolo di reiterazione del reato.

Parallelamente, su richiesta del pubblico ministero, il giudice ha disposto il sequestro cautelativo delle somme depositate sui conti bancari e postali riconducibili agli indagati, per un totale di oltre 150mila euro.

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