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Sei persone sono finite a processo perchè ritenuti i presunti responsabili di un traffico di droga riuscendo a far arrivare oltre 300 chili di marijuana alla Sentina con un gommone. Al termine dell’indagine condotta dalla procura di Ascoli, i sei sono stati rinviati a giudizio, a vario titolo e in concorso tra loro, con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti, furto e detenzione illegale di armi. La vicenda risale al 2017, quando un quarantenne albanese, (difeso dall’avvocato Cesare Gai), avrebbe importato 330 chili di marijuana, affidandone parte a due complici (difesi dall’avvocato Alessandro Angelozzi) per una somma di 10mila euro.
Il sessantunenne, fermato con tre chili di marijuana in auto, fu trovato in possesso di altri 168 chili di droga nascosti nel garage dell’abitazione dove conviveva con una donna di 59 anni (difesa dall’avvocato Chiara Schiavi). Un ulteriore complice, un trentasettenne albanese (difeso dall’avvocato Simone Fioravanti), avrebbe poi trasportato altri 150 chili di marijuana per poi consegnarli a persone che non sono mai state identificate. 
A distanza di sette anni, il processo di primo grado, che si è svolto con il rito abbreviato, è giunto a conclusione. La giudice del tribunale di Ascoli, Barbara Caponetti ha emesso la sentezza con la quale ha escluso la recidiva per gli imputati e dopo applicato la riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato, ha condannato il quarantenne, il cinquantaduenne, il sessantunenne e la cinquantanovenne a 1 anno e 10 mesi di carcere ciascuno, mentre il trentasettenne ha ricevuto una pena di 1 anno e 4 mesi. Estinti per morte, invece, i reati contestati al sesto impuntato deceduto nel corso del processo.

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