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Un calvario che Leo non è riuscito più a sopportare. Tre bulli aveva reso la sua vita un inferno. Il racconto di mamma coraggio Viktorja, ospite a Domenica In, è da brividi. Da un lato un ragazzino che si spegne giorno dopo giorno per i soprusi patiti. Dall’altro tre coetanei che non la smettono di usarlo come uno zimbello davanti agli altri, provocandogli traumi che poi sfoceranno nella terribile scelta del 15enne: quella di togliersi la vita.
Una scelta che è frutto, secondo la madre, di una serie di soprusi, non solo verbali, patiti dal suo Leonaro. La donna ha descritto su Rai Uno le umiliazioni quotidiane inflitte a suo figlio dai compagni di scuola. In palestra, Leo veniva spesso aggredito con atti di violenza, come lo schiacciamento doloroso dei capezzoli e colpi nelle parti intime, episodi che, secondo i racconti della madre, l’avevano profondamente segnato. Così ha riferito Viktorja.
Due domeniche fa, era il 13 ottobre, il giovane decise di scappare di casa, prendendo la pistola del padre, vigile urbano, per mettere fine alle sue sofferenze. La tragedia ha suscitato una forte indignazione, dando voce a richieste di giustizia e cambiamenti nelle normative sul bullismo. Un reato che ad oggi non esiste tanto che si procede per istigazione al suicidio. La famiglia, sostenuta dall’avvocato Pia Perricci, intende portare avanti un percorso legale e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di misure concrete per prevenire episodi simili.
La madre di Leo, insieme a numerose associazioni, chiede che sia introdotta una legge anti-bullismo con il nome di suo figlio, per evitare che altri ragazzi possano subire lo stesso dramma. Per questo nei prossimi giorni incontrerà anche il Ministro Valditara.