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ANCONA – La Commissione Affari istituzionali delle Marche rinnova la richiesta di riaprire i tribunali soppressi nelle aree interne della regione, puntando in particolare al ripristino del Tribunale di Camerino. La proposta, formalizzata in un testo inviato alle Camere, chiede una modifica del Decreto legislativo del 2012, che portò alla chiusura di numerosi presidi giudiziari nelle zone montane.

La delibera, approvata dalla Commissione Affari istituzionali e bilancio della Regione, presieduta da Renzo Marinelli (Lega), è stata sostenuta dal gruppo Forza Italia, con il consigliere Gianluca Pasqui come primo firmatario. La proposta intende sollecitare il ministro della Giustizia a ristabilire, su richiesta delle Regioni e tramite convenzioni, la funzione giudiziaria nei tribunali e nelle procure chiuse nel 2013, come previsto dall’articolo 1 del decreto. "Riaprire queste sedi – spiega Marinelli – significherebbe restituire alle comunità dell’entroterra un importante presidio istituzionale. In particolare, la riattivazione del Tribunale di Camerino sarebbe un segnale positivo per il territorio marchigiano".

La proposta, già inviata nel 2021, viene ripresentata con l’obiettivo di superare i disagi creati dalla chiusura di uffici giudiziari in aree geografiche caratterizzate da difficili collegamenti. Il documento ha ottenuto la maggioranza in Commissione e sarà ora esaminato dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) e dal Comitato delle regioni e delle province autonome (Crel), prima di essere inoltrato al Parlamento per la discussione.

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