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PESARO - Ci sono altri due indagati nell’inchiesta della Procura di Pesaro sugli affidamenti diretti dell’amministrazione comunale alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare. Franco Arceci, ex capo di gabinetto del sindaco nel mandato di Matteo Ricci, accusato di concorso in corruzione. E il dirigente Eros Giraldi, accusato di falso. I loro nomi vanno ad aggiungersi a quelli degli altri tre indagati. Massimiliano Santini, ex coordinatore degli eventi nel precedente mandato con un contratto a tempo determinato. E Stefano Esposto, presidente delle due associazioni che hanno ricevuto i contributi. Entrambi accusati di corruzione in concorso. Indagato per falso il funzionario dei Lavori pubblici, servizio manutenzioni e viabilità, Loris Pascucci. Tra le determine nel mirino degli inquirenti, che ha portato a cinque il numero degli indagati, quella da 20 mila euro, risalente a settembre 2020, destinati al murales in omaggio a Liliana Segre. 20 mila euro che, come riportato nella determina, erano destinati a lavori idraulici. Nel primo giro di perquisizioni in Comune, Polizia e Guardia di Finanza erano stati a colloquio con Arceci per sette ore. Nell’occasione l’ex capo di gabinetto, che oggi continua svolgere a titolo gratuito un incarico di supporto per i progetti Pnrr, aveva chiarito di non essere indagato. E di collaborare per ricostruire i fatti. Ma ora la sua posizione è cambiata. In cinque uffici comunali erano stati sequestrati dalle forze dell’ordine documenti, computer e memorie dati. A seguire altre perquisizioni, che avevano interessato l’ufficio e l’abitazione del vicesindaco Daniele Vimini. In precedenza, prima di focalizzarsi sul Comune, gli inquirenti erano andati a casa di Santini ed Esposto con un decreto di perquisizione, sequestrato e fatto copie forensi dei dispositivi informatici in loro possesso. L’ammontare complessivo degli affidamenti, che riguardano Opera Maestra e Stella Polare, si aggira sui 600 mila euro. Il tutto senza avvalersi di dipendenti ma affidandosi ai volontari e risultando esenti dal Documento unico di regolarità contributiva. E non iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore.
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