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Due uomini, un 27enne di origine albanese e un 23enne di Napoli, a processo con l’accusa di adescamento di minore. Tra ottobre 2020 e febbraio del 2021 avrebbero agganciato una 15enne anconetana sul social network Instagram, attirati dalla bellezza della ragazza. Una volta conquistata la fiducia della ragazzina hanno iniziato a farle richieste per esempio di foto intime o della sua biancheria. Il più grande le avrebbe detto di essersi addirittura innamorato e le avrebbe inviato foto di lui senza abiti. Poi avrebbe preteso altrettanto dalla minorenne. "Se io mi spoglio lo fai anche tu", le scriveva in chat. Tra i due ci sarebbero state anche delle videochiamate con lui che la esortava a mostrarsi. Il 27enne le avrebbe promesso che quello che si scambiavano sarebbe rimasto riservato. "Mica lo saprà nessuno" le diceva per convincerla. Poi le avrebbe dato suggerimenti su come fare per non farsi vedere dai genitori. "Ti chiudi a chiave, inventi una scusa, fallo per me, parliamo a bassa voce". Il 23enne invece l’avrebbe adescata facendole i complimenti su un cantante napoletano che la giovane seguiva e ascoltava. Diventati amici le ha chiesto se era disposta a scambiarsi foto intime. Anche questo le scriveva "tutto rimane tra noi" e le avrebbe inviato foto senza nulla addosso chiedendole se le piacevano. Poi la lusingava chiamandola "Amo". Ad interrompere le loro comunicazioni sono stati i genitori della 15enne, che controllando il cellulare della figlia hanno visto le chat e hanno sporto denuncia. L’albanese è stato rinviato a giudizio e il processo si aprirà a giugno 2025. L’italiano ha chiesto e ottenuto dal giudice la messa alla prova che se portata a termine, con lavoro socialmente utili, gli eviterà il processo.

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