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ANCONA – Dopo la recente dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Ancona per la Moncaro, importante cooperativa vitivinicola marchigiana gravata da circa 38 milioni di euro di debiti, il Comitato dei dipendenti lancia un appello per una soluzione condivisa che possa salvaguardare l’azienda e i posti di lavoro. «È necessario accertare le responsabilità della cattiva gestione che ci ha portati alla liquidazione», affermano i lavoratori in una nota.

La situazione di Moncaro, descritta dai dipendenti come «sconcertante e inconcepibile», vede le istituzioni in disaccordo su chi debba amministrare l’azienda in liquidazione, in un clima di conflitto giuridico che mette a rischio i posti di lavoro e il valore territoriale dell’impresa. I dipendenti sottolineano che Moncaro rappresenta molto più di un semplice impiego: «Abbiamo sempre servito la cooperativa con dedizione e professionalità, e per noi è una risorsa preziosa per tutto il territorio».

Il Comitato dei dipendenti invita a costruire un fronte comune per evitare ulteriori conflitti e far emergere una soluzione stabile e duratura. «Moncaro merita un piano di rilancio che ne garantisca il futuro e continui a dare lustro alla cooperativa vinicola più grande delle Marche, valorizzando il lavoro dei soci viticoltori», spiegano i lavoratori.

Pur non entrando nel merito delle questioni giuridiche, i dipendenti esprimono gratitudine verso il Tribunale di Ancona e il Custode per il supporto iniziale, nonché verso il ministro Adolfo Urso, il commissario liquidatore e le forze politiche regionali per l’attenzione dimostrata. «Speriamo che questa convergenza istituzionale porti a un accordo che ravvivi lo spirito cooperativo, ridando luce alla nostra Cantina».

I lavoratori concludono con un appello all’urgenza: «Il tempo scorre e serve agire per preservare posti di lavoro e valore aziendale, evitando un lungo periodo di stasi che porterebbe solo a dissipare quanto costruito». La speranza dei dipendenti Moncaro è che la crisi si trasformi in un’opportunità di rilancio, riportando la cooperativa a rappresentare un’eccellenza vinicola anche a livello internazionale.

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