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Si svolgeranno sabato o al massimo lunedì a San Benedetto del Tronto i funerali di Massimiliano Galletti, il soccorritore 59enne colpito da una granata e morto dopo un mese di ospedale in Ucraina. A dare le tempistiche all’Ansa, è Gheri Merlonghi, il titolare del Centro del funerale, impresa funebre milanese che si occupa anche di rimpatrio ed espatrio di salme (come quelle degli 007 israeliani morti sul lago Maggiore), e che si è incaricata del caso di Galletti. "Venerdì mattina avremo la certezza se saranno sabato o lunedì".


Merlonghi, cresciuto a Milano ma originario di San Benedetto, ha spiegato di essere stato contattato dal sindaco Antonio Spazzafumo che gli ha chiesto aiuto e siccome si trovava nella cittadina in provincia di Ascoli Piceno ha incontrato la famiglia di Galletti. In passato la sua impresa si è occupata del rientro in patria di cittadini ucraini morti in Italia e ha quindi allertato il suo corrispondente sul posto.

I tempi stimati per il rientro erano di circa venti giorni: "Gli ho chiesto di fare più veloce. L’ambasciata si è impegnata e ci ha aiutati tantissimo". Merlonghi, che ha seguito il caso direttamente, ha spiegato che è stato necessaria l’autopsia per avere una causa di morte certa, la documentazione in cirillico tradotta sarà disponibile domani. In ambasciata, dove domani sera avverrà la chiusura del feretro, tutto è pronto per il passaporto mortuario, ma nel frattempo è stato necessario lavorare per avere il nulla osta dall’ambasciata polacca per passare attraverso la Polonia con il corpo.

L’ipotesi, se non ci saranno imprevisti, è che il corpo arrivi a Milano venerdì sera, in tempo per il funerale sabato nelle Marche.
"Siamo a buon punto, al 90%. Rispetto ai 20 giorni che ci avevano prospettato abbiamo fatto un miracolo - ha spiegato - L’ambasciata ha collaborato molto e io ci ho messo l’anima, non ci sto dormendo ancora. E’ un caso umano, c’è una famiglia e poi siamo italiani e riportiamo a casa un nostro concittadino".

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