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La consigliera regionale dem, Manuela Bora, interviene in merito alle dichiarazioni dell’ex Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca in occasione del primo congresso di Base Popolare.
«In termini di economia e di sanità, dall’ex Presidente della Regione Marche Spacca non c’è niente da imparare. Se è vero che il terreno di confronto sono le idee, non posso non citare le proposte accennate su economia e sanità. Partendo dall’economia, vorrei ricordare che mentre Spacca – anche attraverso la Fondazione Merloni - continuava a insistere sui distretti, la Giunta Ceriscioli finanziava già filiere ed ecosistemi. Questi temi sono stati centrali anche nella gestione delle risorse europee per il sostegno alle aree colpite nell’immediato post-sisma, ottenendo tra l’altro un ampio riscontro. Eppure, in tutto questo tempo, non abbiamo mai ricevuto nemmeno mezzo plauso, visto che di fatto avevamo anticipato quelle che sarebbero oggi le proposte per il futuro di questa regione - dichiara Bora - Se vogliamo parlare di “ricette economiche”, mi chiedo: dov’era Spacca al termine di quei cinque anni così difficili per l’economia marchigiana affrontati con tanta condivisione? La risposta è semplice: era al fianco di Acquaroli con letture clamorosamente strumentali di strategie e risultati del Governo Ceriscioli. A dirla proprio tutta, a giudicare dai risultati ottenuti, il suo contributo non sembra aver portato grandi benefici nemmeno ad Acquaroli». La consigliera regionale è fortemente critica anche in merito alle dichiarazioni di Spacca in campo sanitario: «Tornando alle idee future passiamo per un altro nervo scoperto, la sanità, un settore che Spacca sembra dimenticare di aver contribuito a smantellare con alcune delle sue decisioni - sottolinea Bora -. Spacca ha ragione nell’affermare che la situazione della sanità nelle Marche non è migliorata; infatti è peggiorata proprio con lui e, stando a ciò che afferma, non ha nemmeno capito i suoi errori. Ricordiamoci che è stata proprio sua la scelta di chiudere quei piccoli ospedali, senza al contempo valorizzare altri presidi territoriali che la pandemia di Covid ci ha dimostrato essere fondamentali per rispondere alle emergenze e garantire cure accessibili. Peccato non ci fosse un centesimo per realizzarli quando ci siamo insediati, peccato i costi, se mai valutati, fossero insostenibili».
La Consigliera dem aggiunge: “E infine, se parliamo del mancato contributo dato dall’opposizione al Governo Acquaroli, forse vale la pena ricordare il ruolo svolto da Mirco Carloni, unico candidato eletto nella lista “Marche 2020” che aveva come candidato Presidente proprio lo stesso Spacca. Dobbiamo forse pensare che, se la Giunta precedente ha lavorato bene, il merito sia di Carloni e della sua attività di opposizione? Piuttosto vale la pena ricordare che Carloni, una volta divenuto Vicepresidente della Giunta Acquaroli con tutte le deleghe economiche, ha confermato tutte le riforme della precedente legislatura, a partire da quella dei Confidi, che tanto aveva criticato, a proposito di contributo delle opposizioni”.
Infine, Bora volge lo sguardo alle prossime sfide che attendono il Partito democratico, a iniziare dalle elezioni regionali in programma tra un anno: “Nutro forti dubbi sul fatto che questa sia la strada vincente e mi chiedo piuttosto se i marchigiani non ricorderanno invece i tanti errori commessi da Spacca, errori che sembra non aver ancora compreso. Non ho alcuna antipatia preconcetta nei confronti di Gian Mario Spacca, gli errori si commettono soprattutto quando si governa, ma sono convinta che il futuro delle Marche si debba costruire su visioni nuove e con attori nuovi. La politica, a mio avviso, deve guardare avanti e non recuperare formule già sperimentate e superate. Riproporre quelle stesse ricette significherebbe consolidare errori passati. Guardiamo avanti e impariamo dagli errori, invece di ripeterli”.