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BRUXELLES - Oltre 150 milioni di euro in meno all’anno. È la stima del conto salatissimo che attende gli agricoltori marchigiani nell’Europa disegnata dalla Commissione Von der Leyen con l’inserimento della Politica agricola comune in un fondo unico insieme alle altre misure e la riduzione del 25% delle risorse rispetto al passato. Misura iniqua al centro delle proteste che questa mattina hanno infiammato Bruxelles con la presenza di agricoltori da tutta Europa. Tra questi anche una cinquantina di marchigiani. Presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Enrico Rossi. “I tagli da 9 miliardi per tutta Italia - spiega la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni - mina la sovranità del cibo e la sicurezza alimentare. Da una parte si tolgono risorse alle imprese agricole e al cibo sano, dall’altra si finanziano i carri armati. Noi siamo europeisti ma abbiamo bisogno di un’Europa diversa, più coraggiosa, meno ideologica e più vicina ai problemi reali”.
Quella della Von der Leyen è “una decisione irresponsabile che provocherà il tracollo della produzione agroalimentare europea, favorendo un boom di importazioni da Paesi come quelli del Mercosur, privi degli stessi standard su utilizzo di pesticidi, protezione ambientale e diritti dei lavoratori. Quello del Mercosur, infatti, è un accordo ancora denso di lacune che non vengono sanate neppure dagli emendamenti recentemente approvati dal Parlamento europeo e che, secondo Coldiretti, potrà essere approvato solo dopo l’introduzione reale e vincolante dei principi di salvaguardia e di piena reciprocità, e non di clausole formali o strumentali” dicono da Coldiretti.
Sulle centinaia di cartelli esibiti dai manifestanti si leggono, tra gli altri, “Von der Leyen go home”, “Contro i contadini non si governa”, “Affamate chi vi sfama”, “Fuori gli autocrati dall’Europa”, “A Bruxelles si taglia, nei campi si chiude”. Questi i messaggi scanditi dalle migliaia di agricoltori di Coldiretti scesi pacificamente in piazza a Bruxelles.
Per l’occasione Coldiretti ha diffuso un manifesto programmatico che inizia con un netto no al Fondo Unico Agricolo: servono risorse certe e regole distinte per la Pac, per garantire sicurezza agli agricoltori e cibo di qualità ai cittadini consumatori. Serve anche l’abrogazione della regola dell’origine del codice doganale e l’etichettatura obbligatoria con indicazione del Paese di provenienza, per fermare l’inganno sul cibo ai danni dei consumatori.
Coldiretti denuncia anche la burocrazia Ue che schiaccia le aziende agricole. L’associazione richiede maggiori risorse per sostenere il reddito agricolo, garantendo cibo buono e distintivo contro l’aumento degli ultra-processati, causa di malattie croniche. Propone progetti territoriali con mercati contadini, scuole e mense per promuovere stili alimentari sani basati su prodotti naturali e locali. Considerato che gli agricoltori sono i custodi dell’ambiente, servono risorse dedicate alle aree interne e montane per conservare il territorio.
Diretta Samb