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L’Aquila – La Corte d’Appello dell’Aquila ha stabilito che entro i prossimi trenta giorni saranno quantificati i risarcimenti destinati agli eredi delle vittime dell’eccidio di Pietransieri, un tragico episodio avvenuto il 21 novembre 1943 nel bosco dei Limmari, dove 128 civili inermi furono trucidati dalle forze naziste. La decisione segue il recente via libera della Corte di Cassazione, che ha precisato come "le richieste di risarcimento possano essere evase anche individualmente e non necessariamente in forma collegiale".
I risarcimenti, stimati in un totale di 15 milioni di euro, saranno destinati alle famiglie delle vittime. Al momento, i benefici sono stati riconosciuti al Comune di Roccaraso e a una parte degli eredi. Tuttavia, con la nuova pronuncia, anche gli altri familiari delle vittime potranno accedere al fondo del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) dedicato, che ammonta complessivamente a 61 milioni di euro. Nei prossimi mesi sarà possibile compilare la modulistica necessaria per avviare le procedure di indennizzo.
L’orrore dell’eccidio di Pietransieri
L’eccidio di Pietransieri rappresenta una delle pagine più buie della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Il 21 novembre 1943, nel piccolo borgo del comune di Roccaraso, i soldati nazisti assassinarono 128 civili, accusati di collaborare con i partigiani. Tra le vittime, si contano 60 donne, 34 bambini sotto i 10 anni e numerosi anziani. Questo massacro è ricordato come uno dei più atroci crimini di guerra compiuti sul territorio italiano.
Il bosco dei Limmari, teatro di questa tragedia, resta un luogo di memoria e dolore. Nel 2017, il Tribunale di Sulmona aveva già emesso una sentenza di condanna nei confronti della Germania, stabilendo risarcimenti di 1,6 milioni di euro al Comune di Roccaraso e circa 5 milioni agli eredi delle vittime. Tuttavia, il lungo iter giudiziario ha visto più volte rallentare l’effettiva distribuzione delle somme, ora in fase di definizione.
Una memoria ancora viva
A Pietransieri, oggi, vive ancora una superstite di quell’orrore: Virgilia Macerelli, che all’epoca dei fatti aveva solo 7 anni e oggi, a 87 anni, continua a testimoniare la brutalità e il dolore di quel giorno. La sua memoria rappresenta un ponte tra il passato e il presente, un monito affinché tali atrocità non si ripetano.
Una ferita che cerca giustizia
Il risarcimento economico, sebbene non possa mai colmare il dolore delle famiglie colpite, rappresenta un passo importante per rendere giustizia alle vittime e ai loro eredi. Il fondo PNRR dedicato consentirà di avviare un processo di compensazione che, secondo gli avvocati e le associazioni delle vittime, è atteso da troppo tempo.
La decisione della Corte d’Appello dell’Aquila segna una tappa significativa in questa complessa vicenda giudiziaria. Entro marzo 2025, tutti i risarcimenti dovrebbero essere distribuiti, chiudendo così un percorso che dura ormai da decenni.
L’importanza del ricordo
Nel cuore della comunità di Pietransieri, il ricordo delle vittime resta vivo grazie a monumenti e commemorazioni annuali, come quella del 21 novembre, giorno in cui si rinnova il lutto per una tragedia che ha segnato profondamente la storia del territorio. In un contesto di memoria collettiva, la giustizia rappresenta un elemento fondamentale per garantire che il sacrificio di tante vite non venga mai dimenticato.