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ANCONA – Si allungano le attese per gli interventi di stabilizzazione vertebrale all’ospedale pediatrico Salesi, un’eccellenza sanitaria che rischia di inciampare in difficoltà organizzative. A denunciare la situazione è la madre di Fabrizio (nome di fantasia), un bambino di otto anni affetto da una grave scoliosi, costretto a vivere con un busto da oltre due anni.

Una storia di sofferenza

La scoliosi di Fabrizio non è un caso isolato, ma il risultato di una lunga battaglia medica iniziata nei primi giorni di vita. «Mio figlio ha subito interventi al polmone e allo stomaco per una grave esofagite, che hanno portato a una deformità strutturale della colonna vertebrale», racconta la madre, residente a Senigallia.

Nonostante il controllo costante al Salesi, il percorso si è rivelato irto di ostacoli. «In molte occasioni – prosegue – mi è stato consigliato di cercare cure fuori regione, da Perugia a Milano, fino a quando non ho incontrato la dottoressa Monia Martiniani, che segue i pazienti sia al pediatrico Salesi sia all’ospedale Torrette».

La promessa di un intervento
La situazione sembrava avviarsi verso una soluzione: «Mi era stato spiegato che Fabrizio, una volta raggiunta la maturità ossea, intorno ai 12 anni, avrebbe potuto essere operato al Salesi», spiega la madre. Nel frattempo, il bambino è stato inserito in una lista d’attesa prioritaria, con la possibilità di anticipare l’intervento se il disagio psicologico causato dal busto fosse diventato insostenibile.

Tuttavia, le speranze si sono infrante quando la madre ha appreso che gli interventi di stabilizzazione vertebrale al Salesi sarebbero stati temporaneamente sospesi. «Sono sconvolta – dichiara –. Se perdiamo questa finestra temporale, sarò costretta a cercare nuovamente aiuto fuori regione».

La posizione della direzione sanitaria

A smentire l’interruzione è Claudio Martini, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ancona, che comprende il Salesi e Torrette. «Non c’è stata alcuna sospensione delle attività – chiarisce Martini –. A novembre, i posti disponibili sono stati destinati a casi più urgenti».

Il direttore rassicura che il prossimo intervento è già programmato per il 3 dicembre: «Sono operazioni complesse e rare, ma pienamente pianificabili. Non c’è alcuna intenzione di interrompere il servizio, anzi, esiste un progetto di sviluppo per migliorare ulteriormente l’offerta».

Una situazione che divide
La vicenda evidenzia il disagio di chi si trova a fare i conti con liste d’attesa e una comunicazione non sempre chiara. Se da un lato la madre di Fabrizio teme che il tempo per intervenire possa scadere, dall’altro la direzione sanitaria ribadisce l’impegno nel garantire il servizio.

La richiesta di attenzione
La madre di Fabrizio sta preparando una lettera indirizzata al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, per sollecitare un intervento concreto: «Il nostro sistema sanitario dovrebbe supportare le famiglie che già affrontano prove difficili. Spero che il Salesi possa mantenere la promessa di prendersi cura di mio figlio».

In attesa che la questione venga chiarita, il caso riaccende i riflettori sulla necessità di coniugare eccellenza sanitaria e gestione efficace delle risorse, per non lasciare le famiglie sole a combattere battaglie già troppo dure.

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