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ANCONA – Tre giovani sono stati denunciati dalla Polizia Locale di Ancona per aver imbrattato le colonne dei portici di via Marconi, recentemente restaurate. L’indagine, avviata dopo una segnalazione del Corriere Adriatico, ha permesso di risalire ai responsabili grazie a una combinazione di telecamere di sorveglianza e attività investigative. Tuttavia, il gruppo di writer sarebbe più numeroso, coinvolgendo almeno una decina di persone, e le indagini non sono ancora concluse.
Una città sotto attacco
Gli Archi, tornati a splendere grazie a un intervento di recupero finanziato dal Bando Periferie durante l’amministrazione Mancinelli, sono stati nuovamente deturpati. Non si tratta di un episodio isolato: lo stesso gruppo di vandali avrebbe già preso di mira altri punti della città, tra cui i muri dietro il Rettorato in via Palestro. Gli sgorbi e le scritte, molte delle quali prive di significato, hanno riportato il degrado in zone da poco riqualificate.
L’indagine
La "caccia ai writer" è partita rapidamente grazie alla sinergia tra la control room della Polizia Locale e i filmati delle telecamere private di cittadini e negozianti. Gli agenti, guidati dal comandante Marco Ivano Caglioti, hanno incrociato le immagini delle telecamere pubbliche con quelle raccolte da altri dispositivi di sorveglianza. La corrispondenza di tratti somatici e indumenti ha permesso di individuare i tre giovani, che sono stati riconosciuti anche per i loro "tag", le firme lasciate sui muri come una sorta di marchio distintivo.
Il ruolo della squadra antidegrado
Determinante per il risultato è stato l’intervento della squadra antidegrado della Polizia Locale, che ha dato prova di efficacia e rapidità. La loro attività ha portato alla prima "vittoria" contro i vandali del Comune di Ancona, anche se il vero successo sarà sancito solo dal risarcimento dei danni e dalle sanzioni giudiziarie.
Danni e responsabilità
Le colonne imbrattate erano già state restaurate nell’ambito del corposo progetto di recupero urbano che aveva permesso di riportare dignità agli Archi. Tuttavia, il costo per ritinteggiare le superfici danneggiate ricadrà nuovamente sui cittadini, in attesa di un possibile risarcimento da parte dei colpevoli.
Purtroppo, i nuovi episodi di vandalismo evidenziano come l’intervento di recupero rischi di essere vanificato senza un adeguato sistema di prevenzione e sanzioni. Gli sgorbi, che vanno dalle banali dichiarazioni d’amore a frasi sconclusionate, continuano a deturpare l’immagine della città.
Una vittoria parziale
Nonostante l’identificazione dei responsabili, restano numerose le incognite. Il resto del gruppo non è ancora stato individuato, e molti writer, come gli autori dei celebri graffiti "Sara ti amo" e "Facciamo l’amore", rimangono ignoti. La domanda è: riusciranno le autorità a mettere fine a questa spirale di degrado o gli episodi resteranno impuniti? Nel frattempo, la comunità attende segnali concreti per tutelare il patrimonio urbano e ridare decoro ad Ancona.