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Significativi sviluppi nell’ambito delle indagini scaturite dopo il sequestro di Stefano Guidotti, l’imprenditore sambenedettese che tra la fine di giugno e l’inizio di luglio fu trattenuto per circa 36 prima di essere rilasciato dalle forze speciali di Mosca nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina. A riportarlo è Il Fatto quotidiano. È stato infatti arrestato a distanza di 4 mesi dal sequestro, un cittadino uzbeko di 44 anni in possesso anche di passaporto russo, residente a Faenza dall’inizio del conflitto in Ucraina. L’uomo aveva collaborato come consulente dell’azienda di Guidotti.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti il 28 giugno scorso, giorno del rapimento, l’arrestato si sarebbe incontrato a Imola con un altro manager della stessa azienda proponendo il pagamento di un riscatto non quantificato e fissando per il giorno dopo un altro incontro. Guidotti fu liberato prima di tale incontro, in Russia, dove alcuni dei responsabili del sequestro furono tratti in arresto.
Il 56enne Stefano Guidotti è manager presso l’ufficio di rappresentanza in Russia del gruppo italiano Siad, specializzato nella produzione di gas tecnici industriali. Il sequestro è scattato nel centro di Mosca lungo viale Sadovaya-Triunfalnaya, dove l’imprenditore è stato fermato e costretto a salire su una Bmw. La liberazione è avvenuta due giorni dopo a 400 chilometri di distanza nel microdistretto di Novostroika.
Le indagini delle autorità italiane in collaborazione con quelle russe proseguono per chiarire ogni aspetto di questa vicenda per individuare eventuali altri responsabili del rapimento.

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