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Scena muta davanti al Gip del Tribunale di Bologna, per il 44enne uzbeko, Rinat Umarov, che venerdì scorso è stato arrestato dai carabinieri del Ros e dallo Sco della polizia, coordinati dalla Dda, perché considerato "l’ideatore" del rapimento del manager sambenedettese Stefano Guidotti.
Si tratta del capo dell’ufficio di rappresentanza in Russia del gruppo italiano Siad (produttore di gas tecnici industriali), prelevato dal centro di Mosca lo scorso 28 giugno e liberato dalle forze speciali russe il giorno successivo.
L’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. L’accusa nei suoi confronti è quella di sequestro di persona a scopo di estorsione. Umarov, assistito dall’avvocato Pietro Chianese, era arrivato in Italia all’inizio della guerra in Ucraina. La scorsa settimana è stato arrestato a Faenza e al momento è detenuto nel carcere di Ravenna.
In passato aveva lavorato come consulente per la stessa azienda di Guidotti, prima di essere allontanato. Secondo gli investigatori Umarov avrebbe contattato la Siad e si sarebbe incontrato con un manager dell’azienda nell’imolese per fissare il riscatto. "Il mio assistito si è riservato e non ha risposto alle domande dei magistrati - ha spiegato il suo legale - vogliamo leggere bene gli atti e quando sarà il momento forniremo la nostra versione dei fatti".