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Dopo la tragedia anche lo sfratto. Non c’è pace per Charity Oriakhi la vedova di Alika l’ambulante nigeriano 39enne ucciso brutalmente a mani nude per strada a Civitanova Marche nel 2022. La donna insieme al figlio ha dovuto lasciare l’appartamento di San Severino dove si sono presentati ufficiale giudiziario e carabinieri per eseguire lo sfratto per morosità.
Ed è polemica sui sostegni alla famiglia che ora è in un bad and breakfast sempre a San Severino che la donna pagherà con i soldi che dopo il delitto il comune di Civitanova le aveva donato, ha spiegato il legale Francesco Mantella, non risparmiando critiche contro il comune di San Severino "che non ha fatto nulla di più per la sfortunata donna e il figlio minorenne".
Parole dure quelle del legale alle quali è seguita subito la replica della sindaca di San Severino Rosa Piermattei: "Il comune si è impegnato a gestire il trasferimento - ha detto la prima cittadina - in vista dello sfratto, il b&b è stato trovato dal personale comunale e che verrà pagato con un contributo erogato dalla Caritas settempedana mentre il Comune sta cercando un alloggio stabile".
Ma al di là delle polemiche dopo l’omicidio del marito per Charity la priorità adesso è quella di poter crescere dignitosamente suo figlio, avere un alloggio stabile e soprattutto trovare un impiego
La vicenda risale al 29 luglio 2022. In corso Umberto primo Alika si avvicina per chiedere l’elemosina a Filippo Ferlazzo e alla compagna. Ferlazzo scatena tutta la sua furia nei confronti di Alika. Lo colpisce con la stampella che Alika usa per camminare e lo butta a terra, gli sale sopra schiacciandogli collo e testa fino a portarlo alla morte. Il tutto sotto gli occhi attoniti dei passanti. Nessuno interviene in quel momento per salvare Alika.
A distanza di due anni per l’omicidio aggravato di Alika il 33enne di Salerno Filippo Ferlazzo è stato condannato dalla corte d’appello delle Marche a 24 anni di reclusione.