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Il commissario alla ricostruzione post sisma è intervenuto al convegno dedicato alla sicurezza delle infrastrutture critiche nell’era del digitale, che si è svolto a L’Aquila, organizzato da Ingv ed Enea ribadendo i concetti fondamentali sui quali si basa la ricostruzione post sisma. “Quella dell’Appennino centrale è una ricostruzione fondata sulle tre dimensioni di sostenibilità, ambientale economica e sociale, dove contrastare lo spopolamento è l’obiettivo che il Governo si prefigge - dichiara Castelli -. Per farlo, oltre ad applicare le migliori tecniche di ingegneria sismica per la ricostruzione delle case, si sta lavorando in stretta sinergia con i presidenti delle Regioni su infrastrutture strategiche e piattaforme innovative. Se fondamentale è la gestione sostenibile dell’acqua, dove si è avviato lo sviluppo del più grande anello acquedottistico antisismico dell’Appennino affiancato a sistemi di monitoraggio sopra e sotto suolo delle condutture, altrettanto strategico è il monitoraggio rivolto alla gestione del territorio, garantito con piattaforme innovative che integrano sistemi di osservazione satellitare con sensori a terra, per rilevare variazioni di dissesti, possibili incendi, la portata dei fiumi, ma anche micro oscillazioni di infrastrutture strategiche come ponti, municipi e strade”. “Si stanno sviluppando spazi e servizi all’avanguardia, dalla predisposizione di data center federati tra le regioni con servizi dedicati alla cyber sicurezza fino ad un digital twin per la ricostruzione e la rigenerazione dello smart land dell’Appennino centrale. Anche così diamo forma all’Appennino contemporaneo, dove le esperienze del passato si legano con quelle del presente per costruire un futuro migliore”, conclude Castelli. 

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