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Sulla bara, portata in spalla dai colleghi del 118, la divisa da operatore sanitario. Una folla commossa ha partecipato ai funerali di Stefano Sabbatini, una delle quattro vittime del tragico frontale avvenuto lo scorso 27 dicembre nella galleria Ca’Gulino, tra Urbino e Fermignano, che ha coinvolto l’ambulanza della Potes di Fossombrone e il pullman da turismo proveniente dal Piceno, con circa 40 ragazzini e alcuni accompagnatori. Nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Fossombrone, si sono stretti al dolore dei tre figli dell’autista soccorritore di 59 anni tanti colleghi sanitari, amici, conoscenti e rappresentati delle istituzioni e dei sindacati di settore. Nell’omelia il parroco Don Steven Carboni ha raccontato la tragedia delle vite spezzate e il miracolo delle decine di bambini che si sono salvati nell’incidente. "Nello stesso istante si può raccontare una storia di morte e dall’altra una storia di vita, pensando ai bambini, ai seminaristi. Da una parte abbiamo assistito ad una distruzione dall’altra ad una salvezza". Ha aggiunto Don Steven: "Per Stefano sono state dette solo cose belle, un uomo saldo con un senso del dovere enorme. Così ha vissuto Stefano fino alla fine, nella forza delle sue capacità e delle sue competenze". Martedì sono stati celebrati i funerali dell’infermiera 49enne Cinzia Mariotti e dell’85enne Alberto Serfilippi, il paziente trasportato nell’ambulanza. La salma del dottor Sokol Hoxha, di 41 anni, il 1° gennaio è stata rimpatriata in Albania, suo paese d’origine.

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