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Nulla di fatto nel terzo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla vertenza Beko Europe. La newco costituita al 75% da Arcelik e al 25% da Whirlpool ha confermato il Piano industriale presentato lo scorso 20 novembre integralmente.
Questo vuol dire per le Marche: Quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo) a Fabriano (Ancona); circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello stabilimento entro il 2025.
Il tutto senza considerare l’impatto sui rispettivi indotti. A Fabriano prevista l’assemblea con i lavoratori per giovedì 12 dicembre.
Duro il commento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli : ““Il piano industriale riproposto oggi da Beko è inaccettabile e va ritirato dall’azienda. Lo abbiamo ribadito in modo chiaro e fermo nel corso del tavolo che si è svolto oggi pomeriggio al Mimit. Comunanza non può chiudere così come va tutelata l’occupazione nella sede di Fabriano. Tutte le istituzioni e le forze sindacali sono unite insieme al Governo per fare muro su questa vertenza. La priorità è la salvaguardia dell’occupazione, delle competenze e della storia industriale di questo settore strategico per le Marche. Nel mio intervento ho fatto appello alla responsabilità sociale dell’azienda, le sue sfide non possono essere scaricate sulle spalle dei lavoratori.
Ringrazio il Ministro Urso che a nome del Governo ha ribadito l’irricevibilità del piano industriale attuale di Beko, chiedendo all’azienda di presentarne uno nuovo che tuteli i lavoratori e rispetti le prescrizioni della golden power. Il tavolo verrà riaggiornato a metà gennaio per valutare le decisioni di Beko. L’obiettivo e l’auspicio è che l’azienda riveda totalmente le proprie posizioni su questa vicenda fondamentale per le Marche”.
"Questo è un Piano di dismissione che noi respingiamo con forza e che per le Marche produce oltre 700 esuberi tra Fabriano e Comunanza", sono invece le parole di Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano.
"Nell’incontro odierno non hanno neppure provato a rilanciare, trattando il nostro Paese senza rispetto. La Beko a differenza di altri produttori di elettrodomestici non fa neppure finta di fare industria perché ha comprato per chiudere. Ma non hanno fatto i conti con i lavoratori che sanno fare bene il proprio lavoro e hanno visto come funziona lo sviluppo dei prodotti. Siamo pronti a proseguire la mobilitazione, conclude.