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Travolto e ucciso da un tir sulla superstrada 76, a Jesi: il tribunale di Ancona ha condannato l’investitore di Andrea Conti, 52 anni, dipendente della Cooperlat Tre Valli. L’uomo, padre di famiglia, originario di Castelleone di Suasa era stato investito il 7 dicembre del 2018 da un camion di un’azienda di trasporti, guidato da un 50enne romano finito a processo per omicidio stradale e per lesioni perché nell’incidente c’era stato anche un ferito. La condanna è stata emessa solo per omicidio stradale. Il giudice Roberto Evangelisti ieri ha inflitto 10 mesi, pena sospesa, più 10 mesi di sospensione della patente. L’imputato era difeso dall’avvocato Monica Clementi dello studio Magistrelli. Per le lesioni la parte interessata ha ritirato la querela quindi il giudice si è espresso con un non luogo a procedere. Il dramma si era verificato lungo la superstrada, attorno alle 10, lungo la corsia in direzione Fabriano, nel tratto compreso tra le uscite di Jesi centro e Jesi ovest. Conti era al volante di un furgone quando il mezzo si era fermato improvvisamente. Non riuscendo a far ripartire il furgone il 52enne aveva chiamato un collega per farsi dare una mano e composto il numero del 112 per segnalare la situazione e chiedere un intervento. Conti era poi sceso dal mezzo per posizionare il triangolo di pericolo quando è stato travolto dal tir. Il suo collega era appena arrivato in superstrada e si era posizionato proprio davanti al furgone senza però scendere dal mezzo. Rimase ferito perché il tir impattò anche con il suo veicolo. 

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