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Presidio vivace oggi davanti all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, dove i sindacati della sanità hanno denunciato il mancato pagamento degli stipendi accessori per il 2023 e il 2024 da parte dell’AST (Azienda Sanitaria Territoriale). La manifestazione ha puntato i riflettori anche su altre gravi criticità, come la carenza di fondi contrattuali e la mancanza di personale infermieristico, situazioni che stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario locale.
Giorgio Cipollini, rappresentante della CISL, ha espresso scetticismo riguardo all’incontro imminente con la direzione dell’AST, definendo i precedenti dialoghi "fortemente deludenti". “Temiamo che anche questa volta sia solo una passerella. Le problematiche sono ormai croniche e manca la volontà di risolverle”, ha dichiarato Cipollini con amarezza.
Ancora più dura la posizione di Viola Rossi, rappresentante della CGIL, che ha puntato il dito contro la gestione dell’AST ascolana. “L’Azienda Sanitaria di Ascoli è l’unica nelle Marche a non aver ancora costituito i fondi contrattuali, impedendo agli operatori di ricevere gli aumenti previsti. È un diritto che viene negato”, ha affermato Rossi, precisando che l’amministrazione è già stata diffidata a porre rimedio alla situazione.
Roberto Tassi del sindacato Nursing Up ha invece concentrato l’attenzione sulla carenza di personale infermieristico, criticando l’inerzia dell’AST. “Esiste una graduatoria che giace inutilizzata, e il tempo stringe. Chiediamo con forza un incremento del personale infermieristico per garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai cittadini, un diritto che oggi non viene rispettato”, ha sottolineato Tassi.
La protesta ha messo in luce una situazione ormai insostenibile per il comparto sanitario ascolano, con i sindacati uniti nel chiedere risposte concrete e immediate, sia per i lavoratori che per i cittadini, le vere vittime di un sistema in affanno.